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di Enzo Vitale

Dalle lettere di Einstein al nonno, alle onde gravitazionali: ecco come ha scoperto la colonna sonora dell'Universo

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Venerdì 19 Gennaio 2018, 22:07 - Ultimo aggiornamento: 22:12

(L'astrofisico italiano Helios Vocca e il Premio Nobel per la Fisica 2015, il giapponese Takaaki Kajita)


Nel suo studio fanno bella mostra di sé due lettere di Albert Einstein datate 1952: «Naturalmente quelle originali le tengo gelosamente custodite in un altro luogo, sono un ricordo di famiglia. Si tratta della corrispondenza tra mio nonno astronomo e il grande scienziato padre della Teoria della Relatività». Helios Vocca, classe 1970, astrofisico in forza all’università di Perugia, è uno dei protagonisti della scoperta del secolo. Fa parte del team che si occupa della cosiddetta Fisica del rumore. Nel capoluogo umbro, infatti, la squadra di ricercatori ha elaborato un metodo preposto alla rilevazione dei più deboli segnali mai captati prima nell’Universo, proprio quelli generati dalle onde gravitazionali.

GLI INIZI
«Nel corso degli anni -prosegue Vocca- abbiamo progettato e realizzato i sistemi di sospensione delle ottiche dell’interferometro Virgo, il rilevatore di onde gravitazionali di base a Cascina in provincia di Pisa, uno strumento che interagisce insieme alle altre due sofisticate apparecchiature Ligo che si trovano, invece, negli Stati Uniti».
La passione per la scienza nasce fin dalla tenera età. Cresciuto in una famiglia di musicisti e pittori, nonno astronomo e padre (Sirio, anche lui con un nome stellare) ingegnere con una fortissima passione per la Fisica, ha assaporato fin da subito l’amore per la scienza e per l’arte. «Mi è sempre stato trasmesso il messaggio che si può provare a conoscere qualcosa solo se ci si avvicina ad esso nel modo più umile possibile, altrimenti si rischia di farsi sfuggire il senso di ciò che si cerca». Per Helios, anche il suo nome ha uno spiccato significato stellare (dalla divinità greca dell’astro solare, il Sole), lo scienziato in particolare deve avere una caratteristica fondamentale: l’umiltà: «E’ solo attraverso questa, ma anche con sudore e fatica -prosegue- che io e il mio gruppo siamo riusciti a rivelare i più flebili segnali che l’Universo ci sta inviando. Anni di lavoro e momenti di scoramento. Ma siamo andati avanti».

LA FAMIGLIA
Non solo scienza e stelle, Vocca ha un importante retaggio anche nell’arte: il nonno astronomo aveva sposato la pittrice Carolina Casciaro, figlia del più famoso Giuseppe Casciaro, mentre la nonna materna, nipote a sua volta di un altro famoso pittore, Antonio Mancini, sposò un altro talento: Fernando Germani, il primo musicista italiano ad eseguire l’opera integrale per organo di Johann Sebastian Bach. Helios ha due figli e la tradizione nei nomi continua: Enrico e Maia ricordano Fermi e quelli di una stella delle Pleiadi.

IL MIGLIOR RISULTATO
Ricerca, perseveranza e, come già detto, umiltà. «Chissà, a volte pensavano che noi, racchiusi a lavorare in quell’angusto laboratorio, non saremmo mai arrivati a capo di nulla. Ma non ci siamo mai persi d’animo. Del resto proprio qui a Perugia abbiamo dato un grosso contributo. Siamo anche noi protagonisti della scoperta della colonna sonora dell’Universo».



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