Nell'altalenante storia di Nokia fatta da picchi altissimi e da paurose voragini, con il de profundis più volte intonato per l'azienda finlandese un tempo leader nella produzione di cellulari, arriva un altro ribasso. La compagnia si attendeva un terzo trimestre difficile e le vendite nette sono calate del 20% a 4,98 miliardi (-15% a cambi costanti) e l'utile è crollato del 69% a 133 milioni di euro. Il free cash flow è negativo per 0,4 miliardi di euro con un saldo di cassa netto per 3 miliardi di euro ma «prevede che i problemi di capitale circolante si attenueranno a partire dal quarto trimestre».
L'azienda, che da leader del mercato è restata comunque al terzo posto nel settore complessivo di apparecchiature di rete, annuncia quindi una stretta e un cambiamento nel modello operativo, con il taglio di 14 mila posti per ridurre i costi con un obiettivo di risparmio sui costi lordi compreso tra 800 e 1.200 milioni di euro entro il 2026.