Recovery, «Risorse da fine estate, 191,5 miliardi all'Italia». Il ministro Franco: al Mef il coordinamento del Piano

Recovery, «Risorse da fine estate, 191,5 miliardi all'Italia». Il ministro Franco: al Mef il coordinamento del Piano
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Lunedì 8 Marzo 2021, 13:07 - Ultimo aggiornamento: 16:43

​Recovery fund, per l'Italia sono previsti «191,5 miliardi». «Le risorse da fine estate», dice il ministro il ministro dell'Economia Daniele Franco, chiarendo che il coordinamento del Piano sarà al Mef. Il Recovery fund per l'Italia, dunque, «prevede fondi a disposizione del nostro Paese per circa 196 miliardi a prezzi correnti, 69 sotto forma trasferimenti, 127 sotto forma prestiti», dice il ministro dell'Economia in audizione alle commissioni riunite Bilancio, Finanze e Politiche Ue di Camera e Senato. Tuttavia gli ultimi dati, e il regolamento europeo che prende a riferimento il Pil del 2019, portano «a una stima dell'entità delle risorse per circa 191,5 miliardi, leggermente inferiore a quella indicata a gennaio».

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Franco: «Priorità riforme Pa, giustizia»

Sulle riforme che dovranno accompagnare gli investimenti del Recovery fund «occorre tenere a mente la tensione fra l'obiettivo di ridisegnare in modo organico la cornice regolamentare delle aree di interventi, e i tempi molto molto serrati. Bisogna essere molto, molto pragmatici», ha detto il ministro Daniele Franco, spiegando che «due riforme sono particolarmente importanti, da un lato quella della pubblica amministrazione» e dall'altro «la riforma della giustizia»; inoltre «una terza area molto importante di riforma di forma riguarda gli interventi di semplificazione normativa trasversale».

Il piano

Per l'attuazione del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ndr) il governo sta valutando «una governance robusta e articolata» basata su «un modello organizzativo su due livelli strettamente interconnessi». «Da un lato - ha spiegato - è prevista la costituzione di una struttura centrale di coordinamento del PNRR presso il Ministero dell'Economia a presidio e supervisione dell'efficace attuazione del piano» che «sarà affiancata da un audit indipendente».

Poi «a livello di ministeri ci saranno presidi di monitoraggio e controllo sulle misure di competenza. Presidi che si interfacceranno con la struttura centrale del Mef». Cruciale sarà «il rapporto col territorio» che «rende possibile selezionare i progetti per soddisfare le esigenze dei cittadini e delle imprese.

«Il Next Generation UE è un passaggio storico nella costruzione del bilancio europeo comune», sottolinea Franco che richiama: «Serve un cambio di passo nel modo di impiegare le risorse che la Commissione europea mette a disposizione». Nell'ultimo ciclo di finanziamento comunitari, ha ricordato, «su 73 miliardi di euro al momento, a fine 2020, sono state impegnate risorse per soli 50 miliardi e spese solo 34 miliardi. Quindi il tasso di utilizzo è molto contenuto».

«E' evidente che per l'uso del PNRR ci dobbiamo muovere su tempi molto più rapidi» ha aggiunto e per questo ci sarà «un deciso rafforzamento delle strutture tecniche ed operative deputate all'attuazione degli interventi».

La definizione del PNRR - osserva il Ministro dell'Economia - «è un'opera complessa» ed arriveremo «ad un documento dai contenuti ambiziosi ma anche credibili e dettagliati che definiscano specifiche modalità operative».

Il messaggio è chiaro. Il Next Generation EU è una occasione unica e può «contribuire ad accrescere il nostro potenziale di sviluppo». Per farlo il piano italiano deve muovere «lungo le direttrici indicate dalla Commissione UE, digitalizzazione, transizione ecologica, inclusione sociale», rileva Franco dopo aver indicato come «cogenti le quote rilevanti di investimenti da compiere nel digitale e nella transizione ecologica.
 

La tempistica

«Le risorse europee saranno disponibili alla fine dell'estate» con i pre-finanziamenti al 13%, anticipa. «Per il nostro paese il piano è una occasione molto importante, rende possibile affrontare in modo coordinato e con rilevanti mezzi alcuni problemi strutturali».

Infine, con il PNRR il Governo sta lavorando «su due riforme, una della Pubblica Amministrazione sulla quale stiamo lavorando col Ministro Brunetta che domani credo esporrà in audizione una serie di importanti innovazioni.

C'è poi la riforma della giustizia della quale vi dirà la Ministra Cartabia. Una terza area molto importante di riforma riguarda gli interventi di semplificazione normativa trasversale», ha concluso Franco.

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