Giulio Terzi di Sant’Agata*

La partita in India che l’Italia non può perdere

di Giulio Terzi di Sant’Agata*
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Sabato 24 Febbraio 2024, 00:31

Si è appena concluso a Nuova Delhi il Raisina Dialogue, uno dei più importanti appuntamenti internazionali di politica estera, palcoscenico su cui lo scorso anno il Presidente Meloni, con il Presidente Modi, ha annunciato la partnership strategica Italia-India. Una platea di respiro globale: ministri, capi di Stato e di governo, rappresentanti delle imprese e accademici; oltre 2500 partecipanti e 115 Paesi presenti. Chaturanga, che in sanscrito significa “esercito composto da quattro elementi”, nome di un gioco da tavola indiano simile agli scacchi, è stato il tema dell’edizione 2024.


Il panorama internazionale quindi come una scacchiera, quattro le direttrici che muovono gli scenari geopolitici mondiali poste al centro dei numerosi interventi: i conflitti, ma anche le cooperazioni, e il loro intersecarsi in diversi contesti e, al contempo, l’importanza di gestire il nuovo che avanza, dalla tecnologia sino agli emergenti movimenti culturali e di pensiero. Transizione energetica, cybersicurezza, intelligenza artificiale, sostenibilità alimentare globale, il nostro tempo si presenta sempre più complesso e necessitante proprio di una chaturanga, ovvero di una strategia, di una mossa vincente.


Il 2024 entrerà nella storia: saranno più di 2 miliardi – in 64 Paesi – le persone al voto. Un punto di flesso, perché ciò che emergerà dalle elezioni di quest’anno getterà le basi politiche per le scelte dei prossimi decenni. In un tempo così esistenziale per le democrazie mondiali la centralità del dialogo si rafforza, e con essa anche il ponte che collega l’India e l’intero Indo-Pacifico all’Europa, come ha affermato il Primo Ministro greco Mitsotakis in apertura dei lavori. Il Raisina Dialogue, a cui ho avuto l’onore di partecipare con l’apporto dell’Ambasciatrice Neena Malhotra, ne è stato ampiamente prova. Nel colloquio con il Ministro degli Esteri indiano Jaishankar è emerso un netto apprezzamento per la scelta dell’Europa, e dell’Italia, di ridefinire una strategia geopolitica ponendo al centro il concetto di Mediterraneo allargato.

Il partenariato strategico Italia-India dello scorso anno ha rappresentato un vero salto di qualità non solo nelle nostre relazioni bilaterali ma anche nei rapporti tra India e Europa; passi in avanti riscontrabili sia nel confronto sui grandi temi – difesa, sicurezza, lotta al terrorismo – sia nei quotidiani lavori parlamentari, penso al Gruppo di amicizia Italia-India di cui sono membro, sia, infine, nelle politiche economico-commerciali tra i Paesi.


Oggi l’India è un punto di riferimento per l’Europa ma anche per l’intero Global South. La presidenza italiana del G7 avrà il compito di raccogliere l’eredità delle riflessioni emerse durante l’appena conclusa presidenza indiana del G20 e di concretizzare maggiormente la sinergia tra le regioni. Un esempio? L’Italia è tra i promotori dell’Imec, il Corridoio economico India-Medio Oriente-Europa il cui valore supera nettamente quello infrastrutturale: l’Ue potrà allargare la dimensione del commercio, accorciando ancor più la distanza tra Mediterraneo e Indo-Pacifico, e aumentare anche la sicurezza delle regioni, specialmente a fronte delle pressioni militari cinesi su Taiwan. L’Italia, nel cuore del Mediterraneo, è naturalmente portata ad essere il nodo connettivo del progetto che, visti gli scenari di crisi incombenti nel mondo, definirei una priorità.


Non è un caso che l’Indo-Pacifico stia acquisendo sempre più spazio nelle agende globali: è infatti destinato essere al centro delle dinamiche internazionali future. Mai come ora è profondo l’interesse da parte della regione di fortificare le interazioni, elevandole a un partenariato strategico e a una cooperazione costruttiva basata sul rispetto dell’integrità e della sovranità dei Paesi. Avanti Italia, avanti Europa: è una partita da non perdere.


*Senatore FdI
Presidente 4a Commissione 
Politiche dell’Unione europea

 

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