Rof/Eduardo e Cristina, Aureliano in Pamira, Adelaide di Borgogna: applausi per gli spettacoli che declinano il lavoro registico nelle più diverse sfaccettature

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Applausi per gli spettacoli del Rossini Opera festival (tutti in replica fino al 23 agosto) e per un cartellone che declina il lavoro registico nelle più diverse sfaccettature, dal teatro installazione artistica (di Stefano Poda in Eduardo e Cristina), alla lettura sociale di Mario Martone (Oriente e Occidente, imperatori e popoli oppressi) in Aureliano in Palmira, fino al gioco di illusione tra realtà e finzione di Adelaide di Borgogna: un caleidoscopio di fantasia che silenzia ogni polemica legata alla possibilità di rileggere, oggi, capolavori del passato. Con una squadra di talentuose cantanti, coraggiose “esploratrici” en travesti alla riscoperta dell’arca perduta di Rossini, un archivio di gioielli meno conosciuti e meno rappresentati del compositore, custoditi gelosamente dalla Fondazione di Pesaro e dispensati di anno in anno, nell’ambito di un festival che attira cultori da tutto il mondo