«Le etichette riportate sui prodotti sequestrati - spiega la polizia - richiamavano la Legge n. 242 del 2016 (c.d. Legge Canapa), che permette agli agricoltori di coltivare cannabis con una soglia di THC fino allo 0,6 % senza alcuna ripercussioni. Detta legge, però, è destinata esclusivamente alla coltivazione e non alla libera commercializzazione. Inoltre la cannabis sequestrate, avrebbe un THC > a 0,2 ed < a 0,6, rendendola quindi, una vera e propria sostanza stupefacente, ovvero marijuana».
La polizia ha contestato anche il fatto che il commerciante ha immesso sul mercato un prodotto proveniente dall’estero, ma senza essere in grado di indicarne le varietà di origine della canapa commercializzata.
Inoltre, gli agenti hanno rilevato un altissimo contenuto di CBD presente nel prodotto commercializzato, rendendolo un vero e proprio farmaco, quindi nella impossibilità di commercializzarlo in libera vendita, a danno della salute pubblica, in ragione della normativa vigente che vieta la commercializzazione in Italia, di farmaci sprovvisti dell’autorizzazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco.
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