Ex Vdc, sito poco appetibile
nonostante la svalutazione:
ma ora spunta un acquirente

Ex Vdc, sito poco appetibile nonostante la svalutazione: ma ora spunta un acquirente
di Pierfederico Pernarella
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Mercoledì 19 Settembre 2018, 15:19
La vendita dello stabilimento dell’ ex Videocon vicina ad una svolta. Il Consorzio industriale Asi ha ricevuto una proposta di acquisto del sito per un milione e mezzo di euro. L’offerta porta la firma di un imprenditore già operativo in Ciociaria. Tale istanza rappresenta una svolta dopo che per tre volte le gare per l’alienazione del complesso industriale erano andate deserte. Ora invece un acquirente c’è e l’Asi, pur potendo trattare direttamente con il privato, ha deciso di predisporre un nuovo bando partendo da una base d’asta pari all’importo offerto dall’imprenditore: un milione e mezzo di euro. L’aggiudicazione avverrà attraverso il sistema del rialzo. L’ ex Vdc sarà assegnato a chi offre di più.

IL MECCANISMO DEL RIALZO
«Ogni offerta successiva al rilancio – spiegano dall’Asi - è stata prevista pari ad almeno il 10 per cento del prezzo base. Il Consorzio avrebbe potuto anche stabilire di non procedere con una nuova asta pubblica e, quindi, trattare direttamente con il privato, considerati i costi che l’ente sostiene per preservare la struttura. Il Cda, però, ha deciso di intraprendere questa strada per assicurare una vendita competitiva, caratterizzata da un sistema incrementale di offerte, da un’idonea forma di pubblicità, da un’adeguata forma di trasparenza  e da regole prestabilite e non discrezionali  di selezione dell’offerente».
Il bando sarà pubblicato oggi e i termini per la presentazione delle offerte scadranno il 22 ottobre alle ore 12. Non è escluso che sul campo resti la sola proposta d’acquisto finora presentata, per un milione e mezzo di euro, esclusi altri oneri di legge. Con meno di due milioni l’affare potrebbe essere fatto.

LA SVALUTAZIONE
Il valore del sito industriale è stato stimano in poco meno di 8 milioni di euro secondo la perizia di un professore dell’università “La Sapienza”, l’architetto Pierpaolo Balbo di Vinadio, incaricato dall’Asi. Nell’ambito della procedura fallimentare avviata dopo la chiusura nel 2012, il valore immobiliare del sito era stato stimato dal perito incaricato, l’ingegnere Giuseppe Ricciardi, in 18 milioni e mezzo di euro.
L’usura, i numerosi furti e poi anche l’incendio avvenuto nel febbraio dello scorso anno, nei giorni in cui era stata annunciata la vendita del sito hanno portato a una significativa svalutazione. Che però non è bastata a rendere appetibile il sito dismesso. Il primo bando, per circa 8 milioni di euro, si è chiuso nel novembre dello scorso anno ed è andato deserto. Poi ci sono stati altri due avvisi di vendita con il meccanismo del ribasso che hanno portato l’importo a base di gara prima a 6.3 milioni e poi a 3,8 milioni. Entrambi non hanno ricevuto alcuna offerta. Ora è arrivata una proposta d’acquisto per un milione e mezzo.

I VINCOLI
Il presidente dell’Asi Francesco De Angelis ha sempre precisato che l’operazione ex Vdc non è un affare immobiliare. L’acquisizione del complesso industriale dismesso, infatti, è vincolata alla realizzazione di un progetto industriale che comporterà ben altri, rilevanti, costi e che nelle intenzioni del Consorzio industriale dovrebbe rappresentare una sorta di «risarcimento», in termini di produttività e occupazione, alla ferita, non ancora rimarginata, inferta alla Ciociaria dalla chiusura della fabbrica di televisori.
 
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