Fontane di Frosinone,
l'acquaè un miraggio:
sono tutte a secco

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Martedì 24 Aprile 2018, 20:13 - Ultimo aggiornamento: 20:20
Per paradosso l’unico punto in cui l’acqua scorre e scroscia in abbondanza, 24 ore su 24, è inaccessibile. Nella penultima arcata dei Piloni dove la giungla impedisce di scorgere il punto esatto del percorso, ma il rumore della cascata non lascia dubbi. Un paradosso, appunto, perché al contrario, nei luoghi deputati ad ospitare l’acqua, le fontane, l’acqua non c’è, se non in qualche caso quella stagnante su cui galleggiano alghe e sporcizia.

PATRIOTA ALL’ASCIUTTO
Per iniziare il tour delle fontane a secco basta spostarsi qualche metro dai Piloni, in largo Norberto Turriziani dove svetta la statua dell’omonimo patriota frusinate. I suoi piedi sono all’asciutto, da anni, mentre alle spalle, un rivolo d’acqua scorre attraverso il muro, all’altezza della fontana dell’Arco Campagiorni, anche questa a secco. La fontana di Largo Turriziani, spiegano dal Comune, non è in funzione perché non dispone del motorino per il riciclo. I lavori, per ora, non sono in programma.

MOTORINO MOLESTO
Dispone, suo malgrado, di un motorino per il riciclo la fontana di piazza Santa Maria, nel cuore del centro storico, realizzata all’epoca dell’amministrazione Marzi, dall’architetto Danilo Lisi e dallo scultore ciociaro Fernando Rea. In questo caso sono stati i residenti a chiedere di spegnerla: il rumore del motorino disturbava il sonno. Amen. Sulla poca acqua rimasta galleggiano la scatola di un succo di frutta e una bottiglietta di plastica.

ZAMPILLI, MA CON MODERAZIONE
Non turbano il sonno, ma lo scorrazzamento dei bimbi i zampilli di piazzale Vittorio Veneto. Il gioco d’acqua è cosa per adulti e viene attivato solo in casi straordinari. Perché, sonni dei grandi e giochi dei piccini a parte, l’acqua fa sempre il suo effetto. Soprattutto con l’arrivo della bella stagione e in una zona, il centro storico, in cerca di rilancio. Magari anche estetico.
Nel frattempo però meglio voltarsi dall’altra parte quando si transita davanti alla fontana di corso della Repubblica. È uno stagno, mancano solo i girini. La fontana, ufficialmente in manutenzione dicono dal Comune, è dotata del motorino del riciclo. Venne acquistato quattro anni fa dopo che arrivarono bollette arretrate per 70mila euro. Perché le fontane sono belle, ma portano pure grane.


MONUMENTI E GRANE
Come quelle che per lungo tempo hanno bloccato i lavori di piazza Risorgimento. Colpa della fontana, appunto, realizzata dalla Cassa del Mezzogiorno e per questo un monumento storico per la Soprintendenza. Tanto penare, per nulla: a secco anche questa per manutenzione.
In manutenzione ufficialmente l’altra fontana storica, quella intitolata a Livio de Carolis, a Madonna della Neve, oggetto di un restauro terminato nel 2007. Un signore sta riempiendo le bottiglie, è un habitué della sorgente, ma non ricorda quando ha visto i zampilli l’ultima volta.

VILLA COMUNALE E LE ALTRE
Di acqua non c’è traccia nemmeno nella fontana della villa comunale. È piena invece quella che si trova nello slargo di viale Mazzini, di fronte all’ex Inam, ma solo perché da un tubo continua ad uscire un rivolo d’acqua. Sono aperti anche i rubinetti del fontanile di Mola La Vecchia, ma il resto è in decadimento. In questo caso, fanno sapere dall’amministrazione, c’è un progetto di riqualificazione legato alla realizzazione della pista ciclabile. Infine, meglio mettersi l’anima in pace con la piccola fontana in largo Toscanini. Tutto scorre, suggeriva il filosofo, ma con l’acqua nelle fontane è un po’ più complicato.
Pierfederico Pernarella
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