Ma veniamo ai fatti. A raccontare cosa accade è uno dei tanti utenti della sanità ciociaria che non ha potuto prenotare l’esame.
“Mi sono recato al Cup per prenotare un’ecografia per mia madre - racconta utente - l’addetta al servizio (che esegue solo le direttive Asl, ndr), mi ha comunicato di ripassare perché non era possibile prenotare l’esame perché l’attesa superava i 365 giorni. Quanto sta accadendo è vergognoso: paghiamo le tasse, ma non otteniamo i servizi. In questo modo ci spingono verso i privati. E questo non è giusto”.
Un blocco degli accertamenti diagnostici legati alle radiologie non urgenti, ma se il medico che prescrive l’esame indica l’urgenza, l’esame viene eseguito regolarmente.
Le urgenze negli accertamenti diagnostici di tipo radiologico, però, sarebbero un numero nettamente inferiore rispetto ai casi ordinari.
Una problematica, le lungaggini nella diagnostica, sulla quale ha concentrato l’attenzione l’Asl di Frosinone con uno specifico intervento. Un progetto ad hoc.
“Ad ottobre partirà l’anno zero per abbattere e riportare le liste d’attesa nell’Asl di Frosinone nei parametri regionali”, ha spiegato il direttore generale Macchitella.
“Sono stati sottoscritti gli accordi con i professionisti e il primo ottobre ci sarà una nuova gestione delle liste d’attesa. Si lavorerà - ha spiegato - anche il sabato e nei giorni feriali ci saranno più ore dedicate alla diagnostica radiologica”, ha concluso il dottor Macchitella.
Tra qualche settimana, dunque, si avrà una nuova agenda delle prenotazioni per gli ultimi mesi del 2018 e per tutto il 2019. L’Asl conta di risolvere il tutto a breve, ma la soluzione non piace ai sindacati.
“Il blocco delle prenotazioni - ha detto Beatrice Moretti della Cgil - è un fatto che sta causando moltissimi malumori tra la gente. Avere accertamenti oltre l’anno solare vuol dire spingere gli utenti verso strutture private. Questo non è giusto. E’ stato stilato un piano per la diagnostica, ma lo riteniamo tardivo e non risolutivo della problematica. Il vero problema - aggiunge Moretti - è stato il piano di rientro e i blocco del tourover che ha ingessato il cambio generazionale nella sanità pubblica e impedito d’intervenire dov’era necessario. La questione liste d’attesa è di più ampio respiro: se la Asl emana concorsi, ma la Regione non autorizza l’espletamento, il problema non si risolverà mai”.
Sulla linea anche le altre sigle. “Progetti temporanei, per risolvere le emergenze non sono soddisfacenti. Chiediamo interventi strutturali per governare e non subire le liste d’attesa. Come? Con assunzioni stabili. Ma occorre prima il monitoraggio del fabbisogno degli utenti altrimenti si rischia d’intervenire dove non serve”, hanno aggiunto Alessandra Romano Cisl Frosinone, ed Emilio Lucidi della Uil di Frosinone.
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