Omicidio Teoli, trovato
un coltello insanguinato
nella casa di Esperia

Omicidio Teoli, trovato un coltello insanguinato nella casa di Esperia
di Vincenzo Caramadre
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Venerdì 14 Settembre 2018, 19:10
Omicidio Teoli: sequestrato un coltello insanguinato. Potrebbe essere l’arma del delitto.   
Il caso sembrava chiuso pochi giorni dopo i fatti di sangue avvenuti in quella casa di via Provinciale numero 17 ad Esperia, ma la Procura della Repubblica di Cassino e i carabinieri, per avere il quadro completo, hanno deciso di analizzare ogni elemento che possa portare a ricostruire quello che ritengono sia stato un omicidio di impeto.
Un omicidio che sarebbe stato perpetrato da Mario Teoli, 30 anni, figlio di Antonio Teoli 68enne pensionato Fiat che la sera del primo agosto scorso culmine di una lite è stato ucciso con cinque fendenti sferrati con un oggetto appuntito.
Ricostruzione degli inquirenti che, però, non viene assolutamente confermata dal figlio Mario, che quasi due mesi è rinchiuso nel carcere di Cassino.
Ieri mattina alle 10 il sostituto procuratore Emanuele De Franco che coordina le indagini ha conferito uno specifico incarico ai Ris di Roma, che assieme ai Carabinieri della compagnia di Pontecorvo, diretti da capitano Tamara Nicolai, poco prima di mezzogiorno hanno eseguito un dettagliato accertamento all'interno dell'abitazione di Esperia.
Per per oltre 4 ore i militari del Ris hanno  analizzato le tracce ematiche trovate all'interno dell'abitazione, sull'uscio e nel giardino, dove l'uomo è stato rinvenuto cadavere la sera del primo agosto scorso.  Una dinamica, dunque, in via di accertamento anche e soprattutto alla luce di quelle che sono state le dichiarazioni sinora rese dal trentenne accusato di omicidio volontario aggravato. Il ragazzo  continua a sostenere di non aver colpito il padre, ma di essersi soltanto difeso nel corso di una lite con il genitore, l'ennesima che c'è stata fai due per incomprensioni che andavano avanti da anni, dopo la morte della madre. A
C’è poi la questione dell’arma del delitto. Per cui al termine degli accertamenti scientifici, come disposto dal Pm De Franco, è stata eseguita una perquisizione all’interno dell’abitazione e, in cassetto, è stato trovato un coltello, con una lama di 12 centimetri, intriso di sangue che potrebbe essere l’arma del delitto. Ora si valuterà la compatibilità con le ferite riscontrate tra l’addome e il petto della vittima.
In un primo momento era stato ipotizzato che l’anziano fosse stato colpito con un pezzo di vetro, ma il medico legale, la dottoressa Lucidi, dopo l’esame autoptico, non avendo trovato resti di vetro negli organi vitali attinti, ha ipotizzato che l’assassino potrebbe aver impugnato anche un punteruolo o un coltello.
Nelle scorse settimane i carabinieri, con l’ausilio, dei militari del Sesto Reggimento Genio Pionieri di Roma, in due accessi nell’area estrema all’abitazione cercato l’arma del delitto, sia con i metal detector, sia un drone. Sono stati sequestrati tre coltelli trovati nei terreni circostanti, non sarebbero compatibili con le ferite riscontrate sull’uomo, ma sono comunque state avviate le analisi.
Gli accertamenti avviati dalla Procura vengono seguiti passo passo dall’avvocato Angelo Pollino che assiste il 30enne e dall’avvocato Emiliano Mignanelli che assiste il fratello di Mario, parte lese.
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