Al via il restyling sui murales di viaggi
Ciamarra. Non mancano le polemiche

Il tratto del muro di via Ciamarra su cui sono partiti gli interventi
di Alessandro Redirossi
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Venerdì 17 Marzo 2017, 18:08 - Ultimo aggiornamento: 18 Marzo, 10:32
Uno strato di colore bianco al posto di ciò che rimaneva visibile degli storici murales di via Ciamarra. L’immagine che si è presentata di fronte agli occhi dei frusinati nella giornata di oggi, quando sono ufficialmente partiti i lavori di riqualificazione nell’area. «Abbiamo iniziato a pulire la parete con un macchinario specifico» hanno spiegato oggi pomeriggio alcuni operai a lavoro. A realizzare gli interventi è la ditta Edilvona, cui l’amministrazione comunale ha affidato i lavori per una cifra di 19.500 euro e un impegno di spesa totale che con l’Iva raggiunge quota 23.790 euro. In base alla determina dirigenziale del 31 dicembre scorso l’obiettivo del Comune è quello di mettere in campo “interventi di risanamento e preparazione alla pittura”. Infatti dopo i lavori attualmente in corso (che secondo la tabella del cantiere dovrebbero terminare a metà aprile) i murales saranno realizzati di nuovo. «Gli operai utilizzeranno agenti impermeabilizzanti e provvederanno all’installazione di una tettoia, a protezione dei nuovi fotogrammi che riprodurranno fedelmente i disegni iniziali. Il Comune ha previsto, oltre al recupero dell’opera, anche un’importante valorizzazione della stessa: un impianto di luci a led, posizionato dall’alto verso il basso, infatti, illuminerà i murales, permettendone la fruizione notturna» si legge nella nota dell'amministrazione comunale. «Grazie al fondamentale apporto offerto, invece, dal Liceo “Bragaglia”, procederemo al recupero e alla valorizzazione di un’opera, ormai integrata nel patrimonio genetico dei frusinati: i murales di via Ciamarra, donati alla città da un gruppo di giovani artisti che, per forse per sottolineare l’appartenenza a questo territorio, apposero la propria dedica a un figlio illustre della Ciociaria» spiega il sindaco Nicola Ottaviani. In città però c’è chi non ha gradito la strada intrapresa dal Comune. «Vedere oggi i murales cancellati è stato un colpo al cuore e non condividiamo queste modalità di azione» dice Paolo Iafrate in rappresentanza dell’associazione Oltre l’Occidente, che aveva chiesto di seguire un altro iter per far tornare all’antico splendore i murales. «Ventidue anni fa un’idea diventava un progetto artistico collettivo a cui partecipavano decine di artisti e che coinvolgevano tanti volontari nell’abbellimento della nostra città e nella promozione di giovani artisti - aveva scritto a febbraio l’associazione in una lettera al Comune  - Certo i murales sono stati abbandonati al degrado; ma ancora alcuni di essi mostrano la qualità delle opere. Ma se pure ciò non fosse, è il recupero delle opere esistenti che deve spronare l’Amministrazione e i cittadini (e soprattutto gli artisti): non si cancellano opere fatte, si possono solo migliorare o valorizzare, ma non distruggere camuffando l’intervento come risanamento». Per questo Oltre l’Occidente aveva chiesto di evitare la «cancellazione delle opere esistenti», di recuperarle «con gli stessi artisti» e di «accertarsi delle volontà degli artisti, che devono dare liberatoria formale per il rifacimento o la cancellazione della propria opera».
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