Il monumento in ricordo dei soldati
marocchini distrutto a martellate,
ora sarà dedicato alle vittime

Il monumento in ricordo dei soldati marocchini distrutto a martellate, ora sarà dedicato alle vittime
di Vincenzo Caramadre
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Martedì 27 Marzo 2018, 15:27 - Ultimo aggiornamento: 15:45
Il monumento a ricordo delle truppe marocchine, dopo la distruzione della targa a colpi di martellate, sarà intitolato alle vittime delle Marocchinate: da stele della vergogna a stele del ricordo.
Il consiglio comunale di Pontecorvo, ieri pomeriggio, su proposta del sindaco Anselmo Rotondo, ha approvato la mozione con la quale viene dato il via libera all’iter per intitolare la stele alle vittime dei crimini commessi dalle truppe coloniali francesi, aggregate tra il 1943 e il 1944 agli Alleati, ai danni della popolazione di Pontecorvo, Esperia e dell’intera Valle del Liri, con stupri, saccheggi e violenze di ogni genere nella campagna dei Goumiers sulla linee Gustav.

L’INVITO DI CIOTTI
L’amministrazione comunale di Pontecorvo, in pratica, ha accolto l’invito di Emiliano Ciotti, presidente dell’associazione “vittime delle marocchinate”, che, a proprie spese, ha proposto il cambio della dedica. Sulla lapide distrutta domenica notte a colpi di martellate c’era scritto: “Ici ont repose 175 soldats francais tombes glorieusement 1943 - 1944 in memoriam” (Qui hanno riposato 175 soldati francesi caduti gloriosamente nel 1943 - 1944 in memoriam) perché in quel punto furono seppelliti i marocchini caduti sulla linea Gustav, ma nei primi anni del dopoguerra i corpi furono portati altrove.
LE TRUPPE FRANCESI
Ebbene la proposta del presidente Ciotti al sindaco Rotondo è di cambiare la dedica: «In ricordo delle 60.000 donne uomini e bambini stuprati barbaramente dalle truppe francesi. In ricordo dei mille civili Italiani morti, e quindi uccisi, a seguito di stupri dalle truppe liberatrici francesi»
«Premesso - ha spiegato il sindaco Anselmo Rotondo - che, come la maggior parte dei pontecorvesi, mi sento offeso da quella stele, non condivido forme di illegalità o gesti che vanno contro la civile convivenza e i principi di legalità. Siamo contrari alla stele e lo vogliamo dimostrare con gli atti amministrativi, per questo ho proposto al consiglio comunale di oggi (ieri, ndr) la mozione con la quale avviare l’iter per accogliere la richiesta dell’associazione delle Vittime delle Marocchinate».
LA RICHIESTA IN PREFETTURA
Il consiglio comunale all’unanimità ha approvato la mozione e ora la richiesta sarà inviata alla Prefettura di Frosinone.
Nel frattempo proseguono le indagini dei carabinieri della compagnia di Pontecorvo, diretti dal tenente Tamara Nicolai, i quali procedono per danneggiamento aggravato contro ignoti. Si stanno passando al setaccio tutte le possibili piste investigative per capire la matrice del gesto.
La stele in località Sant’Esdra sin dalla sua costruzione, nel 2002, ha sempre raccolto sentimenti di odio e risentimento da parte della popolazione, per questo i carabinieri non sottovalutano alcun dettaglio. In tutto questo, si valuta anche la rivendicazione del gesto arrivata ieri pomeriggio alla redazione de Il Messeggero da parte di un gruppo neonazista “Rivolta Nazionale”, che ha diramato un comunicato stampa per la rivendicazione.
LA RIVENDICAZIONE
«Accade - si legge nella rivendicazione - che nella nostra Madre Terra trovi posto un monumento a quei marocchini della divisione francese che si macchiarono di enormi violenze verso le nostre donne, verso bambini e anziani, collaborando con gli americani che intanto dall’alto bombardavano senza pietà le nostre città. Contro quel monumento sono state fatte piccole seppur giuste azioni, adesso però era giunto il momento di metterci altro tipo di mano! Per tale motivo lo abbiamo distrutto».
Insomma una rivendicazione a tutti gli effetti sulla quale, però, dalla compagnia dei carabinieri di Pontecorvo c’è molta prudenza.

Proprio dove c’e la stele, infatti, furono seppelliti 175 soldati morti sul fronte cassinate, ma poi le salme furono portate altrove. Sul posto sono arrivati i carabinieri delle stazioni di Esperia e Pontecorvo. La reazione di Emiliano Ciotti presidente dell’associazione “Vittime delle Marocchinate” è stata immediata. «Le truppe Francesi si sono macchiate di crimini di guerra molto gravi ed è per questo che dovrebbero essere ricordate».
A proprie spese l’associazione proporrà al comune di Pontecorvo il ripristino della targa distrutta, con una nuova dicitura: «In ricordo delle 60.000 persone, donne uomini e bambini, stuprati barbaramente dalle truppe francesi. In ricordo dei mille civili Italiani morti, e quindi uccisi, a seguito di stupri dalle truppe liberatrici francesi»
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