La banda che svaligiava i Tir, chiusa l'inchiesta: quattro persone nei guai

La banda che svaligiava i Tir, chiusa l'inchiesta: quattro persone nei guai
di Marina Mingarelli
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Lunedì 24 Aprile 2023, 09:23

Per lungo tempo erano diventati il terrore dei camionisti. Loro, quattro campani con una età compresa tra i 34 e i 49 anni avevano messo in piedi una vera e propria associazione a delinquere specializzata nello svaligiare i tir carichi di merce parcheggiati nelle aree di sosta lungo l'autostrada.
E siccome tutto veniva studiato nei minimi particolari, la banda senza perdere tempo si portava via tutto il mezzo pesante. In un secondo momento,lontano da occhi indiscreti, scaricava la refurtiva per caricarla su un altro tir intestato a persona inesistente. I colpi più consistenti venivano consumati nei pressi dell'area di servizio di Anagni dove molto spesso gli autotrenisti si fermano per riposare un poco e rifocillarsi. Ognuno dei componenti dell'associazione malavitosa aveva il suo ruolo specifico. A cominciare da quello che era preposto ad effettuare il giro di perlustrazione. Quello per intenderci che aveva il compito cercare il mezzo carico di merce da trafugare. Una volta adocchiato il camion da svaligiare arrivava l'altro complice che con un carro attrezzi si preoccupava di rubare il tir. Poco distante ad attenderlo c'erano gli altri due associati. Questi ultimi con grande velocità scaricavano la merce dal mezzo rubato e la caricavano su un altro tir di provenienza illecita. La carta di circolazione di quel camion era stata sapientemente falsificata. Una volta svuotato l'autoarticolato, si dirigevano verso Napoli, città campana considerata la sede dell'organizzazione criminosa. Qui la merce veniva smistata in varie piazze della ricettazione. L'ultimo colpo messo a segno nell'area La Macchia Est di Anagni risale al febbraio del 2021 quando i malviventi erano riusciti a trafugare un carico di calzature.

GLI ACCERTAMENTI

I ripetuti furti che avvenivano sistematicamente sempre nelle aree di sosta dell'A1 e che avevano impensierito non poco gli autotrenisti, hanno fatto scattare le indagini da parte degli investigatori. E proprio questi ultimi grazie ad accertamenti minuziosi ed al supporto degli impianti di videosorveglianza sono riusciti a dare un nome ai malfattori. Attraverso i fotogrammi estrapolati le forze dell'ordine sono riuscite a risalire ai banditi. Si tratta, come già accennato di quattro napoletani che con questo modus operandi avevano messo in piedi una associazione a delinquere che aveva fatto incassare loro una ingente somma di denaro. Nei giorni scorsi la procura ha chiuso le indagini. I quattro campani, oltre all'associazione a delinquere debbono rispondere anche di furto aggravato. Adesso gli avvocati di fiducia avranno venti giorni per presentare le loro memorie difensive e chiedere eventualmente un interrogatorio per i loro assistiti. Tra i legali del collegio difensivo l'avvocato Giuseppe Lo Vecchio.
Marina Mingarelli
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