Ospedale, nuova aggressione a Cassino: rifiuta le medicine e picchia l'infermiere

Ospedale, nuova aggressione a Cassino: rifiuta le medicine e picchia l'infermiere
di Alberto Simone
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Mercoledì 1 Novembre 2023, 09:25

Ancora un'aggressione, l'ennesima che si verifica negli ospedali della Ciociaria a danno del personale sanitario. A poche ore da quanto avvenuto a Frosinone dove un uomo ha preso a colpi di estintore alcuni medici, teatro di una nuova aggressione è stato ieri il "Santa Scolastica" di Cassino dove un infermiere è stato preso a pugni sul volto da un paziente che si rifiutava di riprendere la terapia.

ALTA TENSIONE

I camici bianchi vivono ormai da mesi una situazione molto difficile: non solo gli addetti del Pronto Soccorso, dove da tempo, ormai, soprattutto nel nosocomio cassinate si verificano spiacevoli episodi, ma anche all'interno dei vari reparti. Nello specifico, ieri pomeriggio, l'aggressione si è verificata nel reparto di medicina: secondo quanto si apprende l'ira del paziente è scoppiata quando l'infermiere, giunto nella stanza, ha iniziato a somministrare la terapia prescritta a ciascun ricoverato.
A quel punto, un 60enne che si trovava all'interno di una stanza del reparto, ha iniziato a picchiare l'infermiere prendendolo a calci e pugni senza motivazione alcuna. A salvare il malcapitato operatore sanitario - costretto a subire l'ira dell'uomo - sono stati gli altri pazienti ricoverati nella stessa stanza dove si è consumato l'episodio: sono riusciti ad allontanare l'aggressore, ma l'infermiere aveva già incassato pugni sul volto e sulla testa. Ha dovuto quindi far ricorso alle cure dei colleghi: immediatamente è stato trasferito al Pronto Soccorso dove lo hanno sottoposto ad una tac, mentre altri colleghi hanno provveduto a calmare l'uomo che si è reso protagonista dell'aggressione.
Una vicenda, quella che si è verificato ieri pomeriggio al Santa Scolastica, che se da un lato preoccupa, dall'altro non meraviglia. I camici bianchi ormai da mesi lamentano di non poter svolgere in serenità il loro lavoro. Più di una volta aggressioni si sono verificate al Pronto Soccorso con pazienti che lamentavano la troppa attesa. Di recente i casi di aggressioni al personale medico si verificano anche nei reparti.

I PRECEDENTI

Nei giorni scorsi a Psichiatria, uno dei reparti che maggiormente soffre la carenza di personale, una paziente si è scagliata contro un'infermiera colpendola con una borsa piena di oggetti. La donna era fuggita da una struttura psichiatrica e per questo era stata trasferita al Pronto Soccorso di Cassino dove, in preda ad una crisi, ha distrutto buona parte del mobilio presente in struttura e poi ha aggredito un'infermiera. Solo qualche settimana prima, un ragazzo, sempre nel reparto di Psichiatria aveva preso a calci e pugni le suppellettili del nosocomio. Le aggressioni alle infermiere sono state diverse nel corso dell'anno, medici e sindacati continuano a chiedere interventi immediati ed una maggiore sicurezza ma gli appelli finora sono caduti nel vuoto. Risale agli inizi del 2023 un'altra aggressione, in quel caso all'interno del Pronto Soccorso: un uomo giunto al Santa Scolastica insieme al figlio, alterato perché a suo dire aveva dovuto aspettare troppo tempo per la visita, ha lanciato le carte per terra, mentre il figlio che era con lui ha scagliato un pugno allo zigomo e un calcio alla gamba del malcapitato infermiere che si è accasciato a terra. E da quel giorno, nonostante le promesse, nulla è stato fatto per rendere l'ambiente più sicuro.
Alberto Simone
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