Pulizia scuole, addetti costretti
a lavorare gratis: mercoledì
la mobilitazione a Frosinone

Pulizia scuole, addetti costretti a lavorare gratis: mercoledì la mobilitazione a Frosinone
di Pierfederico Pernarella
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Venerdì 16 Marzo 2018, 17:30 - Ultimo aggiornamento: 19:11
L'ultimo stipendio lo hanno percepito a giugno del 2017, da allora niente più. Sono otto mesi che gli addetti alle pulizie delle scuole della province di Frosinone e Latina, circa mille lavoratori, non vengono pagati. Mercoledì 21 marzo, a partire dalle 9, i lavoratori incroceranno le braccia e si ritroveranno in piazzale Kambo a Frosinone, nell'area antistante la stazione ferroviaria, e da qui sfileranno in corteo per le vie della città.

Precarietà, gravi inadempienze, burocrazia cieca. C'è un po' di tutto in questa assurda vicenda che si trascina dal febbraio del 2014, da quando all'associazione temporanea di imprese composta dalle società RtiMa. Ca, Servizi Generali e Smeraldo, mediante una convenzione Consip, viene affidato il servizi di pulizia nelle scuole della provincia di Latina e Frosinone.

Le maestranze sono composte per lo più da donne che in media percepiscono, o meglio dovrebbero percepire 500-600 euro al mese. Gli stipendi, però, non sono arrivati mai con puntualità. E poi, denunciano i sindacati, paghe decurtate o non corrisposte affatto, contratti di lavoro mai consegnati, norme sulla sicurezza non rispettate, interventi assegnati a personale esterno.

Insomma, una giungla, nonostante gli accordi sottoscritti. Nonostante, sottolineano i sindacati, «siano stati stanziati diversi milioni per questo appalto che puntualmente sono stati riscossi dalle aziende”. Ma è l'epilogo della vicenda ad essere ancora più assurdo. I sindacati e i lavoratori hanno risposto con denunce, scioperi, decreti ingiuntivi, procedure di messa in fallimento delle aziende. Azioni che hanno portato a centinaia di ricorsi giudiziari e alla definitiva risoluzione dell'appalto del Consip per «gravissime inadempienze contrattuali e normative».

La risoluzione contrattuale è stata notificata alle aziende quattro mesi fa, ma attualmente restano al loro posto perché, a causa di ritardi burocratici, non è stato ancora preparato il nuovo bando per assegnare l'appalto.

«Come è possibile in un paese civile - srivono in una nota Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti - che aziende espulse da un appalto pubblico per gravi disservizi nelle scuole, per la violazione dei diritti e delle tutele dei lavoratori e delle normative di legge, possano continuare a operare su un appalto pubblico per lentezze burocratiche? E, soprattutto, come si può pensare che le lavoratrici e i lavoratori coinvolti possano continuare a lavorare gratis?».

Mercoledì i lavoratori incroceranno le braccia e se non arriveranno soluzioni la mobilitazione proseguirà ad oltranza mettendo a rischio il normale proseguimento dell'anno scolastico: «È ineludibile il disagio degli
studenti, dei genitori e del personale docente negli istituti scolastici di Frosinone e Latina - sottolineano i sindacati - ma ancora più drammatica è la situazione di questi addetti. Una situazione disperata, che rischia di trasformarsi in emergenza sociale».  
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