Sfrattata dalla suocera dopo che il marito è morto per infarto: «Vivo con 600 euro di pensione di reversibilità»

Il cane rimane nella casa divisa con il coniuge. Simonetta ha dovuto chiedere ospitalità alla madre disabile

Sfrattata dalla suocera dopo che il marito è morto per infarto: «Vivo con 600 euro di pensione di reversibilità»
di Marina Mingarelli
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Lunedì 5 Febbraio 2024, 07:43

Da giorni si trova senza casa, senza vestiti e soprattutto senza il suo amato cane Charlie, un pastore tedesco di cinque anni che lei, Simonetta Zaccari, 57 anni, ha sempre trattato come un figlio. La storia di Simonetta risale a tre anni fa, quando il marito muore per un infarto. Da quel momento la donna è sprofondata nell'inferno.

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Lo sfratto

L'abitazione dove viveva con il coniuge era stata realizzata sul terreno della suocera. Questo è bastato per la legge a poterla sfrattare. Mercoledì scorso, rientrando a casa, senza che qualcuno l'avesse avvisata, si è ritrovata la chiave cambiata alla serratura.

Da quel momento è rimasta fuori casa. Ma il suo Clarlie, che piange e che non fa altro che puntare gli occhi al cancello nella speranza di poter vedere la sua padrona arrivare, è rimasto lì.

Il ritorno dalla madre

Simonetta, che ha dovuto chiedere ospitalità alla madre disabile, e che vive in una minuscola casa ipotecata a Ferentino, non ha potuto portarlo con sé perché in quell'appartamento di pochi metri quadrati, il suo amico a quattro zampe non potrebbe vivere. Il giudice ha nominato custode della bestiola il suocero. Ma Charlie abituato a vivere al caldo nell'abitazione di Simonetta, adesso è stato relegato ad un posticino sotto al portico. La donna teme che possa ammalarsi. Ad aiutarla in questo momento c'è soltanto una sua amica. Quest'ultima sta cercando di poter trovare una collocazione al cane nell'abitazione di una sua conoscente. Ma per fare questo Charlie deve essere sterilizzato perché la persona che potrebbe accoglierlo ha già una cagna.

Il cane abbandonato

La donna che vive con la pensione di reversibilità del marito di 600 euro al mese, non si vergogna di dire che a volte per far mangiare il suo cane andava a dormire lei a digiuno. Per lei diventa complicato anche spendere i soldi per la sterilizzazione. Rappresentata dall'avvocato Alfredo Magliocca, Simonetta, ha fatto ricorso in appello contro lo sfratto. Un ricorso motivato anche dalla mancata di ammissione delle prove da parte del giudice. Tutte le spese sostenute per la realizzazione di quella casa, compresi i condoni edilizi, erano stati pagati e rilasciati a nome del defunto marito. Ma la legge è legge e lei si è ritrovata da un giorno all'altro in mezzo alla strada. La donna peraltro è anche il problema della casa della madre a Ferentino che risulta ipotecata per una questione di debiti fatti dalla 57enne per fare fronte alle spese dalla casa da cui ora è stata sfrattata.

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