Un'auto incendiata e botte in centro,
amori malati e violenza:
due uomini in trappola a Cassino

Un'auto incendiata e botte in centro, amori malati e violenza: due uomini in trappola a Cassino
di Vincenzo Caramadre
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Sabato 26 Maggio 2018, 18:30
Amori malati e violenza. A Cassino nella giornata di ieri sono emersi due distinti episodi di violenze, vittime altrettante donne che hanno avuto il coraggio di denunciare.
Nel primo caso un 25enne è finito ai domiciliari. I carabinieri, su ordine del Gip del Tribunale di Cassino, hanno arrestato D.M.F., 25enne del posto, già noto per spaccio di sostanze stupefacenti. Il giudice, a seguito dell’attività investigativa dei carabinieri diretti dal capitano Ivan Mastromanno, ha aggravato la misura cautelare nei confronti del 25enne, sostituendo il divieto di avvicinamento all’ex compagna, 28enne di Cassino, con la misura cautelare degli arresti domiciliari.
La storia con l’ex compagna è finita da quasi un anno, ma lui avrebbe reso la vita della donna un inferno con azioni violente anche in presenza della figlia minore. Da qui la prima misura del divieto di avvicinamento. Nonostante ciò non avrebbe desistito. Il fatto più grave è avvenuto domenica scorsa quando avrebbe bruciato l’auto della sorella dell’ex compagna.

PICCHIATA IN CENTRO
L’altra storia di violenze ha come protagonisti due fidanzati. Lui, 23enne, è accusato di aver aggredito la fidanzata, di 20 anni, a morsi: gli agenti del commissariato di Cassino lo hanno denunciato a piede libero per lesioni. I due qualche sera fa si ritrovano in piazza Labriola a Cassino. Una serata come tante: musica, calca di coetanei e anche alcol. Dopo aver scambiato alcune battute con gli amici si sono persi di vista tra il caos e i locali.
Poco dopo lui ha contattato la fidanzata al cellulare e una volta raggiunta, preso dal momento d’ira, le si è avventato contro mordendole una guancia. La ragazza non è riuscita a liberarsi, ha gridato, provato a chiedere aiuto, ma la musica ad alto volume, purtroppo, non ha permesso a nessuno di sentirla. Impaurita si è nascosta all’interno della sua automobile parcheggiata non molto distante da piazza Labriola. Pensava di essere al sicuro, ma il 23enne dopo poco l’ha raggiunta di nuovo, si fatto consegnare il telefonino piegandolo in due. In un primo momento la 20enne ha tenuto per sé l’accaduto, ma poi ha trovato il coraggio di denunciare tutto al Commissariato di Cassino. Gli agenti del vice questore aggiunto Carlo Bianchi quindi hanno ricostruito la storia di violenza.
Ci sarebbero state anche minacce di morte nei confronti della famiglia della 20enne e un’aggressione nei confronti del fratello. Dalla Questura di Frosinone sottolineano l’importanza di denunciare. «Molto spesso - spiegano - accade che le vittime di violenza si limitano a denunciare i fatti solo sui social network o sui giornali ma poi si rifiutano di sporgere querela, ciò è sbagliato».
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