Gli angeli di Rigopiano traditi dal cambio turno: Bucci e De Carolis non dovevano essere sul velivolo

Gli angeli di Rigopiano traditi dal cambio turno: Bucci e De Carolis non dovevano essere sul velivolo
di Stefano Dascoli
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Mercoledì 25 Gennaio 2017, 08:10 - Ultimo aggiornamento: 26 Gennaio, 12:35

CAMPO FELICE (L'AQUILA) Walter Bucci e Davide De Carolis, abruzzesi di L'Aquila e Teramo, su quell'elicottero non dovevano esserci ieri mattina: due cambi turno hanno disegnato un destino tragico. Ettore Palanca, romano, aveva scelto Campo Felice per trascorrere il suo giorno di riposo: il suo infortunio sulla neve ha innescato il drammatico schianto dell'elisoccorso del 118 dell'Aquila. Sono tre delle sei storie di questa assurda vicenda, di un velivolo che si alza come tante volte, atterra sulle piste da sci, soccorre un ferito, ma al momento del decollo percorre pochi chilometri e si schianta.

L'INFORTUNIO
Tra le vittime c'è, appunto, il romano Ettore Palanca, 50 anni, sposato con Roberta, un figlio piccolo. Il suo è un destino doppiamente sfortunato. Si è infortunato mentre sciava, riportando la frattura di tibia e perone. Una volta visitato, la centrale del 118 dell'Aquila ha optato per l'intervento dell'elicottero. Quell'elicottero che avrebbe dovuto soccorrerlo e che invece si è trasformato nella sua tomba. Ettore lavorava come maitre al ristorante L'Uliveto del Rome Cavalieri, l'albergo a cinque stelle di Monte Mario. La moglie è una sua collega, al front desk. Uno strazio nello strazio: ha saputo della morte del marito mentre era al lavoro. Capelli brizzolati, tifoso della Juventus, era attaccato alla famiglia e appassionato di sport: Ettore amava la corsa, che lo aveva portato a partecipare alla Roma-Ostia, e il calciotto. Ma soprattutto amava la montagna. «Proprio l'altro giorno mi ha detto che sarebbe andato perché amava sciare, mentre non gli piaceva molto il mare. Era un tipo allegro, salutava sempre tutti» ha ricordato ieri un suo collega.

L'EROE DELLA MONTAGNA
L'Abruzzo, ovviamente, ha pagato il prezzo più alto. Tra le sei vittime c'è Walter Bucci, una sorta di eroe della montagna: centinaia di interventi alle spalle, una disponibilità e una passione che non hanno mai conosciuto confini. Un dato, su tutti: era stato tra i primi ad arrivare a Rigopiano, una volta appresa la notizia della valanga che ha spazzato via l'hotel. Lì era rimasto ulteriormente, per giorni, come medico del 118. Rianimatore, 57 anni, sposato e con due figlie, ieri non doveva essere su quel volo: fatale è stato un cambio turno. Stessa sorte per Davide De Carolis, il 39enne teramano, sposato e con una figlia piccola, che a 13 anni era già nel Cai e a 21 gestiva un rifugio sul Gran Sasso. Anche la sua è stata una vita tutta dedicata alla montagna: gestiva un ristorante nella sua Santo Stefano di Sessanio che, sebbene sepolta dalla neve, non ha esitato ad abbandonare nei giorni scorsi per andare a scavare a Rigopiano. A Roma aveva trascorso la sua infanzia Giuseppe Serpetti, 58 anni, aquilano. Un omone buono cresciuto con la passione del soccorso in elicottero, coltivata fin da giovanissimo. Lascia la moglie Lucia e due figli piccoli, di 7 e 8 anni. Alla guida dell'elicottero c'era Gianmarco Zavoli, 47 anni, di San Giuliano a Mare (Rimini), dove viveva. Pilotava l'Agusta modello Aw139. Era un appassionato ciclista, iscritto alla Cicli Matteoni. Nel tempo libero partecipava a escursioni su strada con il team amatoriale. Mario Matrella, 42 anni, di Foggia, tecnico di volo, era l'esperto del verricello. Viveva a Putignano, in provincia di Bari. Lascia la moglie e quattro figli. Dipendente della Inaer Aviation spa, ma con un passato da tecnico dell'Alidaunia, faceva parte anche del soccorso alpino.

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