Anna Guaita
Quest'America
di Anna Guaita

Uomini: ecco come avere amici, ed essere più sani

di Anna Guaita
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Sabato 11 Marzo 2017, 03:50


NEW YORK – E’ la solitudine degli uomini più difficile da risolvere della solitudine delle donne?

La domanda mi sorge spontanea dopo aver ascoltato le teorie del professor Robin Dunbar, un antropologo della Oxford University intervenuto il mese scorso a Boston al convegno annuale della “American Association for the Advancement of Science”.

Capire come risolvere la solitudine è una delle grandi sfide dell’America contemporanea. Secondo il Surgeon General Vivek Murthy, l’isolamento è la più grave causa di morte negli Usa, anche più del cancro, delle malattie cardiache e dell’obesità.

E’ difficile crederlo, ma ci sono analisi molto affidabili, condotte sin dagli anni Ottanta che provano la veridicità dell’allarme lanciato da Murthy. La Brigham Young University dello Utah ha condotto uno studio di 35 anni su un campione di 3 milioni e mezzo di individui, e i risultati sono stati pubblicati nel 2015: coloro che rientravano nei parametri di una vita solitaria o isolata registravano un rischio di morte prematura compresa fra un 26 e un 35 per cento in più rispetto alla popolazione più socievole.

Ed eccoci all’intervento di Dunbar sulla solitudine e l’amicizia. In soldoni – ma lui l’ha spiegato in termini scientifici molto più seri – se una donna non vuole essere sola e isolata, se vuole avere profonde e costanti amicizie, ha solo bisogno di un telefono.  Un uomo ha invece bisogno di impegnarsi di più.

Basandosi su studi condotti nell'arco di un ventennio, Dunbar spiega che perché gli uomini possano provare amicizia, e quindi possano sconfiggere la solitudine – e i terribili mali che essa genera - devono avere un’attività in comune con altri uomini. Essendo lui inglese, gli viene spontaneo parlare di una birra al pub. Altri esperti, citati dal Boston Globe, che ha seguito il convengo e ha dedicato un lunghissimo articolo al tema, suggeriscono di scegliere una sera della settimana, meglio se in mezzo alla settimana, per incontrare con regolarità un gruppo di amici, per una partita a carte, per un film, una cena, una bevuta.  

La “regolarità” è importante perché crea un senso di affidabilità. E l’affidabilità rimane negli anni anche dopo che i figli sono cresciuti, che la casa si è svuotata, che si è andati in pensione e le “amicizie” sul posto di lavoro vanno impallidendo e tramontando. Dunque, gli uomini devono applicarsi con i fatti, non solo con le parole. Nel corso degli anni le amicizie maschili che dureranno sono quelle create con altri uomini con cui con cui si è andati alla partita, ai concerti o a pesca insieme. Le donne invece rimangono amiche con altre donne, anche attraverso decenni, purché parlino, purché comunichino con regolarità.

E’ vero, e l’ho notato spesso, che gli uomini non sono grandi parlatori al telefono. E’ altrettanto vero – e io stessa ne sono la prova – che noi donne possiamo parlare al telefono (o su skype) a lungo, confidarci, scambiarci consigli, consolarci a vicenda.

Ma l’idea che ci sia questa differenza così netta, non mi convince. Che alle donne basti farsi una bella chiacchierata con qualche amica per combattere l’isolamento o la solitudine, mi sembra  troppo ottimistico. Che gli uomini debbano impegnarsi come se costruirsi amicizia sia un altro impegno di lavoro, anche questo mi convince poco.

Ma c’è un aspetto degli studi che invece trovo giustissimo: non si può aspettare – come molti fanno – di essere in pensione per costruirsi intorno un circolo di amicizie e solidarietà. Può essere troppo tardi. Soprattutto ora che la generazione dei baby boomers entra nella terza età.

La generazione nata nel dopoguerra ha cominciato a toccare il 65esimo anno d’età nel 2011. Da ora fino al 2030, ogni giorno 8 mila americani compiranno 65 anni e la popolazione Usa di “senior citizens” finirà per costituire il 20 per cento del totale.

Già oggi, un terzo degli over 65 vive da solo.

Basterà loro una chiacchierata al telefono, una partita a carte una volta alla settimana per non sentirsi isolati?

 

 

 

 
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