Affari sospetti con le case all'asta
a Frosinone, indaga l'Antimafia

Affari sospetti con le case all'asta a Frosinone, indaga l'Antimafia
di Pierfederico Pernarella
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Giovedì 16 Marzo 2017, 20:28 - Ultimo aggiornamento: 20:32
Case all’ asta acquistate e poi rivendute agli ex proprietari. È la storia sulla quale da qualche mese ha accesso i fari la Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Un’inchiesta che parte dalla Campania e porta dritto a Frosinone mettendo le mani in un ambito, quello delle vendite giudiziarie, molto delicato in cui, in provincia di Frosinone come altrove, non di rado si sono allungati sospetti e ombre.
Le indagini in corso si muovono su diversi livelli e presunti profili illeciti. Gli accertamenti ruotano attorno all’intraprendenza affaristica nel settore immobiliare di un bancario, in pensione, proveniente dall’hinterland campano che in questi anni ha fatto incetta di immobili, per lo più abitazioni, venduti all’ asta giudiziaria presso il tribunale del capoluogo.
CONTROLLI ANTIRICICLAGGIO
Nel mirino dell’Antimafia napoletana ci sarebbero almeno una quindicina di procedure. Non è dato sapere, al momento, quale sia stato l’input all’inchiesta, ma sembra che tra le cose che abbiano insospettito gli investigatori ci siano state innanzitutto le disponibilità finanziarie che hanno consentito all’ex bancario d’intraprendere questa fortunata attività. Non è escluso che a far accendere la spia siano stati proprio i movimenti contabili che, vista la loro portata, hanno fatto scattare i controlli antiriciclaggio previsti dal sistema del monitoraggio delle cosiddette SOS (Segnalazione di operazione sospetta). Il primo punto, quindi, è capire la provenienza dei soldi.
IL VALZER DELLE VENDITE
Ma l’aspetto più singolare della vicenda è un altro. Dagli accertamenti è emerso che gli immobili acquistati dall’ex bancario sarebbero stati rivenduti, nel giro di pochi mesi, agli stessi ex proprietari che avevano visto andare le loro case all’ asta. Una coincidenza che gli investigatori ritengono sospetta e sulla quale sono stati avviati due tipi di accertamenti. Prima di tutto l’attenzione si sarebbe concentrata sulle modalità con cui sono state avviate e chiuse le compravendite successivamente all’acquisizione tramite asta giudiziaria. Le indagini puntano a capire se dietro questa girandola di affari immobiliari ci sia un business dai contorni poco chiari che possano far pensare a una sorta di racket delle case dall’ asta.
L’OMBRA DELL’EVASIONE FISCALE
Sono stati avviati anche accertamenti di tipo fiscale. La legge infatti prevede un regime tributario abbastanza oneroso per la vendita entro cinque anni dall’aggiudicazione degli immobili acquistati all’ asta. Esistono delle deroghe, ma soltanto per alcuni casi precisi. L’ipotesi investigativa è che queste norme fiscali non siano state rispettate facendo dunque accrescere i margini di guadagno ai danni dell’erario.
I NUMERI
Quella delle case finite all’ asta rappresenta, non da ora, un’emergenza, acuita in maniera esponenziale dalla crisi di questi ultimi anni. Nei Comuni che ricadono nel distretto del Tribunale di Frosinone risultano pendenti 535 procedure giudiziarie per immobili a destinazione residenziale. Nel capoluogo sono 70. Gli altri Comuni particolarmente interessati dal problema sono Ferentino (63 vendite di case all’ asta prendenti) Veroli (51), Anagni (47), Alari (34).
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