Ma perché i sindaci dicono no? “Il decreto che disciplina la materia cita tra le aree da considerare non idonee alla costruzione e all’esercizio di impianti alimentati da fonti rinnovabili – ricorda Stelliferi - quelle agricole interessate da produzioni agroalimentari di qualità (produzioni biologiche, Dop, Igp e produzioni tradizionali). Infatti, la zona su cui dovrebbe aver luogo l’attività di ricerca geotermica è completamente interessata dalla coltivazione e produzione della nocciola gentile romana Dop, produzione tradizionale dell’area in questione e di alta qualità, che regge il Pil del Viterbese”.
Anche l’omologo di Carbognano, Agostino Gasparri, ha chiesto di essere invitato alla conferenza per esprimere tutte le perplessità del suo comune. “I pozzi – spiega – sorgerebbero proprio al confine col nostro territorio con pesanti ripercussioni per la zona artigianale, i cittadini che vivono nella zona e gli agricoltori. Inoltre, l’area proposta è di interesse archeologico e ci scorre la falda acquifera che alimenta Civita Castellana”.
La stessa società ha presentato un altro progetto tra Ischia di Castro e Farnese, che è già nella seconda fase della conferenza dei servizi. Prevede la realizzazione di pozzi profondi 4 chilometri, dal grande diametro e che possono avere un andamento deviato: sarebbero realizzati secondo le tecniche della ricerca petrolifera.
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