Bissoni spiega: «E' vero, mi sono dimesso, penso che il mio compito sia esaurito visto che il risanamento è vicino al completamento. Sono stati due anni molto faticosi, penso di meritarmi un po' di riposo». Queste sono le motivazioni ufficiali. Ora però si aprono vari scenari: prima di tutto, a luglio dovrà riunirsi il tavolo di verifica con i tecnici del Ministero dell'Economia e della Salute che dovranno certificare la diminuzione del disavanzo e dunque l'applicazione del piano di rientro; inoltre, il governo dovrà nominare un sostituto al posto di Bissoni. Di recente, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, è stata critica con alcune scelte di Zingaretti, come la sperimentazione dell'aborto farmacologico nei consultori. Bisognerà capire se nella nomina del nuovo sub commissario conterà anche il raffreddamento dei rapporti.
Zingaretti spiega: «Con Giovanni Bissoni abbiamo lavorato per anni in modo intenso e proficuo. Gli obiettivi raggiunti sono stati eccezionali, ed ora il Lazio, dopo un decennio, sta per uscire dal commissariamento sulla sanità. E' per questo che auspico che l'ultimo pezzetto di strada, il più gratificante, lo si possa fare insieme. Tagliare il traguardo con la stessa squadra sarebbe il giusto coronamento di una stagione difficile, ma piena di risultati inimmaginabili. Ringrazio Giovanni per la dedizione dimostrata fino ad ora e, per questo, spero che possa riconsiderare le sue dimissioni legate a motivi personali».
Commenta Silvia Blasi, capogruppo del Movimento 5 Stelle: «Approfitteremo del prossimo consiglio straordinario, dedicato proprio al presunto risanamento dei conti sanitari, per chiedere a Zingaretti i motivi di questa scelta e quali saranno gli scenari futuri anche se sappiamo già che, come sempre, il presidente si premurerà di sminuire tutto e di mettere altra polvere sotto al tappeto in attesa del prossimo congresso Pd».
Dal centro destra commenta il consigliere regionale Giuseppe Cangemi: «Ormai alla Regione Lazio è un fuggi fuggi. Zingaretti chiarisca le reali motivazioni delle dimissioni del sub commissario Giovanni Bissoni. Alla vigilia dell’annunciata uscita della sanità del Lazio dal commissariamento, questo abbandono per stanchezza appare a dir poco inconsueto. O forse dobbiamo dubitare degli straordinari risultati strombazzati dal Governatore nei giorni scorsi».
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