I Gesuiti restituiscono 500 mila acri di terra agli indiani Sioux del Nord Dakota

I Gesuiti restituiscono 500 mila acri di terra agli indiani Sioux del Nord Dakota
di Franca Giansoldati
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Giovedì 11 Maggio 2017, 15:29 - Ultimo aggiornamento: 12 Maggio, 12:06
Città del Vaticano I Gesuiti stanno completando le ultime procedure burocratiche per restituire più di 500 mila acri di terreni alla comunità dei Rosebud Sioux, nel Sud Dakota. Le terre verranno annesse alla riserva indiana nella quale i Rosebud Sioux vivono dal 1868, a seguito del Trattato di Fort Larami, nella parte ovest del Missouri. La notizia diffusa da diversi siti cattolici americani è stata pubblicata anche in Vaticano, dall’agenzia Fides.

I terreni che i gesuiti restituiranno, fanno parte di un vecchio lascito che il governo americano affidò alla Compagnia di Gesù nel 1880, per costruirvi sopra chiese, scuole, cimiteri. Padre John Hatcher, presidente della Missione san Francesco, ha spiegato che all’inizio la missione era composta da 23 piccole comunità.

«Con il tempo però le persone si sono spostate dalla prateria per andare in città, spopolando le campagne, sicchè tante chiese sono state chiuse, visto che non erano più necessaire». Da qui l’idea di restituire la terra agli indiani d’America che un tempo vivevano in quella regione. Gli indiani Sioux Lakota – circa 25 mila persone, di cui 15 nella riserva -  la potranno utilizzare per coltivazioni, allevamenti, pascolo e altri scopi agricoli.
 
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