Corruzione a Trapani, le intercettazioni: «Alla senatrice regaliamo un Rolex, ma quello economico»

Ettore Morace
di Lara Sirignano
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Sabato 20 Maggio 2017, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 21 Maggio, 21:18

PALERMO - Parlavano senza timore. Certi che nessuno li stesse ascoltando. «Nel decreto al Consiglio dei Ministri domani ci hanno messo tutto, anche il fatto delle macchine senza IVA, ma il fatto della indetraibilità non c’è. Se tutto va bene passa a novembre con la legge di stabilità». Ettore Morace, proprietario della più grossa compagnia di Aliscafi d’Europa, arrestato ieri per corruzione, rassicura l’armatore napoletano Salvatore Lauro. E’ intercettato dai carabinieri che ascoltano tutto. «Madonna mia, mamma mia», risponde Lauro. E il “collega” ribatte: «Tutta la giornata appresso a sta cosa, a cercare di farlo mettere nel decreto di domani». In ballo ci sono milioni. C’è la riduzione di 5 punti percentuali di Iva sui trasporti marittimi. Un tema che sta molto a cuore a entrambi.

IL RISULTATO
Morace porterà a casa il risultato. Proprio come ha assicurato a Lauro. Secondo i magistrati palermitani, grazie all’intervento della senatrice Simona Vicari, sottosegretario alle Infrastrutture, anche lei indagata per corruzione, che avrebbe sostenuto l’emendamento desiderato da Morace. Un’operazione costata allo Stato 7 milioni di euro di mancato incasso. «Il 20 novembre 2016- scrivono i carabinieri nell’informativa riportata dal gip che ha disposto l’arresto dell’armatore - in modo del tutto inatteso per quello che era dato conoscere dalle intercettazioni, la senatrice Simona Vicari chiamava Ettore Morace, riferendogli con tono assolutamente soddisfatto che l’emendamento era stato approvato in commissione bilancio con l’Iva al 5. Morace, compiaciuto, raccomanda al sottosegretario di non dire nulla ai Franza, armatori messinesi (ndr). Vicari gli risponde che lui era la prima persona che aveva messo a conoscenza del fatto. La senatrice usa una espressione emblematica. «Non ce ne è per nessuno», alludendo chiaramente – scrivono i militari - alla vittoria ottenuta nell’aver fatto approvare l’emendamento, avendo avuto la meglio sui Franza, che pure si erano rivolti a un personaggio importante come l’ex ministro Maurizio Lupi.

Per sdebitarsi l’armatore avrebbe regalato alla politica siciliana, che ieri sera si è dimessa, un Rolex da 5 mila euro. Nelle conversazioni intercettate Morace dà disposizione a una sua collaboratrice di far comprare due orologi, uno per la Vicari, l’altro per uno dello staff della senatrice. «Zio Nunzio ci ho pensato ce lo voglio fare il regalo, quei due regali a questi due personaggi», dice. «L’armatore - scrive il gip - invitava a mandare una dipendente della Liberty Lines (compagnia marittima ndr) con funzioni di segretaria ad effettuare l’acquisto e dava indicazione di comprare uno orologio da donna ed uno da uomo entrambi in acciaio. La donna avrebbe dovuto scegliere i modelli più economici e con il massimo dello sconto».

Da una conversazione del 24 dicembre scorso, sempre intercettata, arriva ai carabinieri il riscontro che il regalo è stato ricevuto. Vicari ringrazia Morace del pensiero. «Sei stato davvero un tesoro», gli dice. «A ben vedere infatti – conclude il giudice - appare innegabile che la senatrice abbia rivestito un ruolo assolutamente determinante nel percorso di approvazione dell’emendamento secondo una formulazione del tutto rispondente ai desiderata di Morace. E così risolvendo a favore di quest‘ultimo una istruttoria legislativa che a livello quanto meno lobbistico vedeva contrapposti i principali armatori italiani e nell’ambito della quale si sarebbe dovuto tenere conto anzi tutto dell’interesse finanziario dello Stato.

IL RICORSO
E sono sempre le intercettazioni a svelare il tentativo dell’armatore di condizionare, attraverso il deputato trapanese all’Ars Girolamo Fazio, le sorti di un ricorso contro l’annullamento di una gara da lui vinta, pendente davanti al Consiglio di Giustizia Amministrativa siciliano. Fazio contattta l’ex presidente del collegio ora in pensione, il giudice Raffaele De Lipsis che si rivolge espressamente al suo successore, chiedendogli di intervenire. «Niente, va bene io ti raccomando l’altra cosa perché io ci tengo molto, io viaggio spesso con la Ustica Lines. Sono diventato amico di qualcuno là che mi segnalava sta cosa. Io tengo la casa a Erice come sai», dice De Lipsis al collega. Che si limita a risposte generiche.

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