Umberto Guidoni, astronauta e astrofisico: «La creatività ci salverà dalle supermacchine»

Umberto Guidoni, astronauta e astrofisico: «La creatività ci salverà dalle supermacchine»
di Umberto Guidoni*
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Giovedì 22 Giugno 2017, 15:02
Tra le tracce della maturità c'è quella che riguarda i robot e il rischio che le macchine intelligenti possano rimpiazzare gli uomini nel mondo del lavoro. Anche in campo spaziale questo tema è stato sollevato, soprattutto quando si guarda ai costi enormemente più alti delle missioni con astronauti rispetto a quelle condotte con sonde automatiche. Le sonde hanno migliorato la nostra comprensione dell'universo e hanno visitato i pianeti più lontani, ma hanno anche mostrato i propri limiti, quando si è trattato di affrontare situazioni non previste.

La sonda Giotto, ad esempio, ha mancato di fotografare il nucleo della cometa di Halley perché programmata a seguire la parte più brillante che, contrariamente a quello che si pensava, non era la parte centrale ma un getto di gas periferico. Qualsiasi astronauta avrebbe capito e puntato la camera fotografica verso il centro della cometa. Nello spazio come sulla Terra, la diversità fra uomini e macchine può essere riassunta con una parola: creatività, ovvero la capacità di elaborare un percorso diverso da quello programmato. Non sarei preoccupato dal fatto che i robot stanno sostituendo gli esseri umani in lavori pericolosi e faticosi e nell'esecuzione di funzioni ripetitive. Per gli esseri umani ci sarà più tempo da dedicare a lavori creativi, all'arte e alla scienza. La cultura, l'informazione, il pensiero creativo sono gli antidoti migliori contro il rischio dell'invasione dei robot.

* Astronauta e astrofisico. E' stato il primo europeo in missione sulla Stazione spaziale internazionale
 
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