L’Università della Tuscia è in credito con il Comune: “Attendiamo i fatti”

Alessandro Ruggieri, rettore dell'Università degli studi della Tuscia
di Carlo Maria Ponzi
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Lunedì 10 Luglio 2017, 19:11 - Ultimo aggiornamento: 11 Luglio, 12:38
Un paio di mesi fa aveva rilevato pubblicamente che “l’interlocuzione” con Palazzo dei Priori negli ultimi tempi si era affievolita. “E senza una collaborazione stretta con la città – ripete oggi – Viterbo non potrà essere connotata come città universitaria”.
 
Il messaggio non è andato a vuoto. Tant’è che nelle ultime settimane Alessandro Ruggieri, magnifico rettore dell’Università della Tuscia, ha potuto intrecciare nel suo studio di Santa Maria in Gradi vari colloqui con il sindaco Leonardo Michelini, l’assessore alla Cultura Tonino Delli Iaconi, l’assessore all’Urbanistica Raffaela Saraconi.
 
I risultati? “Vanno verificati – sottolinea il magnifico – in corso d’opera. Ora è importante ribadire, sia da parte nostra che da parte degli amministratori, che ciascuno deve giocare al meglio il proprio ruolo, che non va a giovamento solo di Unitus, ma dell’intera collettività”.
 
Alla vigilia del trentasettesimo anno accademico dalla fondazione (immatricolazioni e iscrizioni al via il primo agosto) Ruggieri ha squadernato, in sede di conferenza d’ateneo, una messe di dati e di riflessioni sullo stato di salute di Unitus.
 
“Le luci? Sul piano finanziario – afferma - siamo riusciti a rispettare pienamente i parametri di bilancio dettati dalla normativa nazionale, maturando quasi 5 milioni di utili che saranno utilizzati per i servizi agli studenti, il reclutamento di giovani ricercatori, il sostegno agli iscritti meno abbienti. Sul piano della didattica, abbiamo raggiunto molti e importanti risultati, razionalizzando l’offerta formativa, sia dal punto di vista del numero dei corsi (16 corsi di laurea triennali, 16 di laurea magistrale incardinati nei 6 dipartimenti). Non ultimo, sul piano della ricerca, conta la valutazione dell’Anvur (Agenzia nazionale valutazione del sistema universitario e ricerca, ndr) che ha giudicato Unitus una delle migliori d'Italia per la ricerca, piazzandola prima nel Lazio e settima nel Centro Italia”.
 
Tutto bene, dunque? No. Ruggieri punta il dito su due criticità macroscopiche, che attengono alla logistica. “I collegamenti da e per Roma ci penalizzano molto, considerando che circa il 65 per cento dei nostri iscritti è residente extra provincia. Secondo vulnus: la residenzialità, con una carenza di offerta, sia sul fronte pubblico (la Casa dello studente, gestita dall’Adisu, dispone di appena 150 posti letto), che privato”.
 
Ritorniamo a bomba, cioè al rapporto col Comune. “A breve – spiega Ruggieri – sarà attivato dalla Francigena un collegamento via bus da Porta Romana al campus di Riello”. Va spiegato che, in mancanza di un servizio comunale, Unitus gestisce in proprio una navetta che collega i diversi poli dell’ateneo alla mensa, offerta gratuitamente agli studenti.
 
 Accanto ai servizi di base, progetti di notevole impatto. “Abbiamo proposto – dice il rettore – di realizzare nel comprensorio del Poggino due centri. Il primo a supporto delle imprese,  sia industriali che artigianali che vogliano qualificare le loro tecnologie. Il secondo, dedicato a ricerche sul riuso e il riciclo di materiali”.
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