Grazie a queste missioni mediche che si svolgeranno sino alla fine dell’anno, i bambini con problemi cardiovascolari, oftalmici, ortopedici e neurologici già identificati potranno essere sottoposti ai trattamenti del caso. L’intesa, inoltre, consentirà anche scambi professionali. L’Unhcr in Giordania fornisce assistenza sanitaria di base (primaria e secondaria) ai rifugiati nel Paese, ma ci sono grosse lacune per quanto riguarda l’assistenza sanitaria specialistica. A causa degli elevati costi, molti bambini non possono essere curati. Secondo l’Unhcr sono almeno 1.500 i bambini che hanno bisogno di cure per malattie come il cancro, insufficienza cardiaca e problemi neurologici.
«Accogliamo calorosamente il supporto fornito sia ai rifugiati sia ai giordani. Questi interventi - ha detto Daniela Cicchela, Unhcr Assistant Representative for Protection - danno un contributo essenziale e forniscono un’opportunità di scambio professionale nell’ambito della chirurgia pediatrica». «Ero qui in Giordania solo la settimana scorsa - ha detto la presidente dell’Ospedale, Mariella Enoc - e in pochi giorni abbiamo messo a disposizione un medico specialista che ha già visitato molti bambini. Oggi firmiamo questo accordo e presto potremo iniziare la nostra missione per lavorare insieme agli ospedali giordani».
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