«Sono uscite le prime 50 tartarughine. Sanissime, bellissime, dolcissime. L'importante è che sia andato tutto bene. E ora aspettiamo le ritardatarie». L'annuncio è stato dato ieri sera su facebook da Yuri Tiberto, titolare dell'Acquario
dell'Elba. In questi mesi, insieme a molti volontari coordinati da Legambiente, ha seguito e protetto la zona. Si sono mobilitati in tanti: dal presidente del Parco nazionale dell'Arcipelago, Giampiero Sammuri al personale della Capitaneria di Porto di Portoferraio, dai gestori dei bagni coinvolti all'Arpat alle biologhe di TartAmare alla Regione
Toscana. La priorità era che l'incubazione delle uova, che dura in media tra i 45 ed i 60 giorni, arrivasse al termine.
Il nido dovrà essere sorvegliato per altri quattro giorni. L'area verrà poi analizzata dagli esperti. Sarà possibile estrarre i gusci delle uova e, effettuando un'indagine genetica, si potrà scoprire se si tratti di maschi o di femmine e se gli esemplari siano in salute. Le tartarughe nate ieri sera variavano tra i 6,5 e i 4 centimetri: «Sono arrivate in mare a gruppi abbastanza ordinati - spiega Marianne Ackermann di Legambiente - sembravano bambini in un'allegra gita scolastica». Umberto Mazzantini, responsabile mare di Legambiente Toscana, ringrazia il sindaco di Campo
nell'Elba, Davide Montauti, presente alla schiusa delle uova.
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