LE TRACCE DEGLI ESAMI
Nel sistema del macchinario, che non può essere modificato a posteriori, c’è la traccia di tutti gli esami eseguiti e anche dei nominativi. In tutto, i casi sospetti sarebbero oltre cinquanta. Una volta raccolti tutti gli elementi e ricostruito il quadro, gli investigatori del Nas, nel caso in cui dovessero essere ravvisate irregolarità (penali, contabili o amministrative) prepareranno l’informativa da inviare alle autorità giudiziarie di competenza.
IL RICHIAMO DELLA ASL
Sulla vicenda, dopo la segnalazione a firma dell’avvocato Giuseppe Tomasso, per conto del segretario provinciale del sindacato Francesco D’Angelo, si è mossa anche la direzione della Asl. Il commissario straordinario Luigi Macchitella, dopo aver chiesto e ottenuto chiarimenti, ha fatto un richiamo verbale (la sanzione più lieve) per omessa vigilanza al direttore dell’ospedale di Sora, Massimo Meneghini. A conferma, appunto, che più di qualcosa non torna.
L’ESPOSTO
Il caso della risonanza magnetica dell’ospedale di Sora è stato svelato dalla Fials in un dettagliato esposto inviato a tutte le autorità competenti. Il macchinario, in passato in dotazione all’ex ospedale di Frosinone, venne portato al “Santissima Trinità” di Sora. Ha funzionato per pochi mesi, successivamente, a causa - si disse - della carenza di medici, non è stato più utilizzato e la lista di attesa è stata bloccata. Dal 2015 la risonanza, formalmente, risulta inutilizzabile.
In realtà non è stato così. Stando a quanto è riuscita a documentare la Fials, tra il 2016 e il 2017, nonostante la lista di attesa bloccata, sarebbero stati eseguiti oltre cinquanta esami. Soltanto per una parte di questi, 19 per la precisione, risulta il passaggio al Recup per il pagamento o l’esenzione del ticket.
In entrambi i casi, con o senza il ticket, ha sottolineato la Fials nell’esposto, si tratta di «accessi forzati in quanto la lista di attesa al Recup risulta bloccata». Tanto è vero che i pazienti ricoverati al “SS. Trinità” che necessitano di una risonanza vengono trasportati a Frosinone o Cassino. Con tutto ciò che ne consegue, ha sottolineato la Fials, sotto il profilo anche dei costi: spese per il trasporto ma anche per i giorni di degenza in più in attesa dell’esame. Spese a cui vanno aggiunte anche quelle di manutenzione per mantenere in tensione il magnete pronto per l’utilizzo.
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