Bogotà, il Papa incontra i cardinali venezuelani: situazione disperante e tragica

Bogotà, il Papa incontra i cardinali venezuelani: situazione disperante e tragica
di Franca Giansoldati
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Venerdì 8 Settembre 2017, 16:54 - Ultimo aggiornamento: 9 Settembre, 14:01

BOGOTA' - Pura disperazione. I cinque vescovi venezuelani che ieri hanno potuto incontrare a Bogotà Papa Francesco e parlargli per mezz'ora a tu per tu, hanno sommariamente descritto un Paese in ginocchio. A fare da portavoce è stato il cardinale di Caracas, Urosa Savino. «Ormai le persone mangiano rovistando nella spazzatura e altre persone muoiono perché non ci sono più medicine». In questi ultimi 6 mesi il crollo della produzione di gas e petrolio, la mancanza di investimenti nel settore, l’espropriazione delle imprese e la mancanza di manutenzione alle strutture petrolifere hanno fatto retrocedere la nazione al punto che molti dei suoi abitanti sono tornati all’uso della legna per preparare gli alimenti. Il quadro è drammatico anche in campo sanitario. Nell’ospedale universitario di Caracas non ci sono entrate sufficienti per poter fare una semplice radiografia. I giornali raccolgono bilanci drammatici. Dopo quattro mesi di protesta contro il governo si contano almeno 113 uccisioni durante le manifestazioni.

Urosa Savino ha anche descritto un atteggiamento da parte di Maduro refrattario a qualsiasi ragionevolezza, insensibile ad ogni mediazione, anche da parte del Vaticano (che peraltro ha portato avanti due differenti tentativi). Insomma, una disastrosa situazione di stallo. Il cardinale ha riassunto il colloquio con Bergoglio. «Gli abbiamo ricordato ancora una volta che la situazione si è creata perchè Maduro ha fatto di tutto per arrivare ad un governo di tipo totalitario e marxista». Nel frattempo proprio in questi giorni, Maduro ha accusato la Colombia di fare di tutto per destabilizzare il Venezuela «per poter mettere le mani sulle risorse energetiche venezuelane». Insomma, una guerra economica portata avanti, a detta di Maduro, da governi capitalisti guidati dagli Usa, nel tentativo di guadagnare il controllo delle risorse petrolifere.

Durante un discorso alla Assemblea Nazionale Constituente, proprio ieri Maduro ha denunciato che dietro l'emigrazione dei venezuelani diretti in Colombia ci siano gli interessi del presidente Santos. «I venezuelani emigrano, se ne vanno via ma tra sei mesi saranno di nuovo qui» ha detto il presidente.

Secondo diverse organizzazioni umanitarie in Colombia ci sarebbero tra i 300 e i 350 mila venezuelani, 47000 dei quali regolari ma 150 mila con visti da turista scaduti. Si calcola, inoltre, che tra 100 e 140 mila persone siano illegali e che siano riuscite ad entrare il Colombia attraversando la frontiera. 

 

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