Livorno, dalla famiglia Ramacciotti all'impiegata che si era appena sposata

Livorno, dalla famiglia Ramacciotti all'impiegata che si era appena sposata
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Lunedì 11 Settembre 2017, 21:15 - Ultimo aggiornamento: 12 Settembre, 13:45

Camilla è la sola che ce l'ha fatta. Grazie al babbo, al nonno-eroe che si è rituffato per cercare, inutilmente, di salvare il fratellino e a un vicino di casa. Il babbo Simone, la mamma Glenda, il fratello Filippo ed il nonno Roberto Ramacciotti sono morti domenica nella loro casa di via Nazario Sauro di Livorno invasa dall'acqua e dal fango. Lei, 3 anni, passata di mano in mano perché si salvasse, adesso è con i nonni materni che si prendono cura di lei, divisi tra il lutto per aver perso la figlia e la sua famiglia e la necessità e volontà di far vivere Camilla, la bimba salvata dalle acque dell'alluvione di Livorno. La nonna Paola, moglie di Roberto, anche lei salva perché si trovava al piano superiore della bella palazzina di inizio Novecento, è sconvolta. Intanto è arrivato a Livorno anche il fratello minore del babbo Simone, Giorgio, che è medico e lavora al pronto soccorso dell'ospedale di Portoferraio, all'Isola d'Elba. Il poco che resta della famiglia di Camilla si stringe intorno alla piccola di meno di tre anni perché dimentichi al più presto l'incubo di quella notte.

La famiglia Ramacciotti

In via Sauro, all’angolo con via Rodocanacchi, sono morti in quattro della famiglia Ramacciotti: il nonno Roberto, 65 anni, assicuratore per le Generali a Empoli. Con lui lavorava il figlio Simone, 37 anni: nell'appartamento invaso dall'acqua e dal fango sono morti anche la moglie Glenda Garzelli, 35 anni, e il il figlio Simone, 4. 

Roberto Vestuti

Nato a Carrara, 74 anni, pensionato, è morto in via Sant'Alò, nella sua abitazione, sotto gli occhi della moglie e del figlio che gli urlavano di lasciare l'edificio ormai completamente invaso dall'acqua del rio Popogna.

Raimondo Frattali
Il pensionato ex bancario, di 70 anni, è riuscito a salvare la moglie Cristina e la figlia Francesca sul tetto della loro casa in via della Fontanella, poi però non riuscito a resistere all'ennesima ondata di acqua a fango  Il cadavere è stato recuperato dai sub dei vigili del fuoco.

Martina Bechini

La sua storia ha commosso l'Italia. La donna, 31 anni, livornese, impiegata, si era sposata appena il 15 luglio scorso, con Filippo Meschini, 30 anni, cuoco. Poco dopo le 4 di domenica, spaventati dal rombo dell'alluvione, sono usciti dal loro piccolo appartamento dalla porta affacciata su un piccolo giardino. Con l'acqua che continuava a salire, si sono rifugiati su un muro che però è  crollato poco dopo: ai familiari il cuoco ha raccontato di avere stretto a sé con tutta la forza possibile la moglie, ma poi la violenza delle ondate gliel'ha strappata. E anche lui è stato trascinato per quasi tre chilometri dal rio Ardenza fino alla località Tre Ponti: si è salvato aggrappandosi a dei tronchi. Ieri pomeriggio, a poca distanza, il ritrovamento del cadavere della moglie in un giardino invaso dal fango.

Gianfranco Tampucci
Era l'ultimo disperso. È stato ritrovato nel giardino della sede della polizia provinciale, in via Garzelli, a circa 500 metri di distanza da via Sant'Alò, dove si trova la casa dove viveva. L'abitazione, poco più di una baracca, è stata trascinata via dalla furia delle acque.

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