A parlare dell'esperienza di Upday, in un incontro moderato dal Social Media Manager di Fiera Milano Filippo Poletti, Giorgio Baglio e Federico Toman, rispettivamente direttore e mobile editor di Upday: «Diamo la possibilità di un giornalismo su misura – spiega Baglio - grazie a un algoritmo che apprende le preferenze, in base a quello che il lettore legge. Noi possiamo proporre al lettore articoli che possono interessargli». «Insieme a quest'algoritmo, l'innovazione di Upday sono le top news, fornite dalle redazioni, presenti in tutta Europa, che decidono il menu della giornata, selezionano notizie, combattono fake news, scelgono le fonti per privilegiare le informazioni di qualità e portare traffico verso un giornalismo di qualità, portando revenues nelle casse delle testate che fanno da fonti» continua Baglio. Fra le peculiarità di Upday è la possibilità di inviare notifiche push alle milioni di persone in possesso di un cellulare Samsung e che non hanno disattivato tali notifiche dalla app: «Usiamo questo strumento con incredibile parsimonia – prosegue Baglio – perché dai nostri studi abbiamo rilevato come troppe push possono risultare indigeste agli utenti. Arrivare a milioni di persone in un secondo è un esercizio di grande responsabilità, e facciamo decine di verifiche prima di lanciare una notifica push e solo per avvenimenti di grande rilevanza». Il giornalismo sui mobile implica la necessità di cambiare il linguaggio con il quale si approccia all'utenza: «La nostra app funziona attraverso delle card che l'utente può swipare a destra o sinistra a seconda del maggiore o minore interesse verso una notizia. La notizia viene approfondita con infografiche, brevi video con testi, immagini e testi sintetici ma di qualità. Gli utenti non hanno spesso molto tempo a disposizione per leggere le notizie: il tempo di permanenza medio sulla nostra app è altissimo, oltre i 5 minuti» conclude Baglio.
Toman ha l'onere di spiegare in che modo la redazione di Upday lavora praticamente: «Siamo 5 redattori e lavoriamo secondo turni per coprire dalle 6 alle 23, come un'agenzia di stampa, quindi anche le domeniche e i festivi. Per le top news selezioniamo, attraverso un newsfeed che abbiamo scelto a monte, le notizie che ci sembrano più importanti e verifichiamo quale testata l'ha trattato meglio a nostro parere. Poi realizziamo un titolo e un piccolo sommario e lo inseriamo nelle top news. La sezione “my news” è invece gestita dall'algoritmo a seconda delle preferenze dell'utente fra oltre 200 testate».
Upday non si accavalla alle altre testate, inviando traffico che poi ritorna in revenues verso le proprie fonti: «In Inghilterra è capitato che una push riportasse a una notizia di un piccolo sito locale. Il direttore ha chiamato per ringraziare e chiedere di togliere il link perché i loro server erano andati in tilt per il troppo traffico», ha spiegato Baglio affermand come 7 utenti su 10 aprono la notifica push di una notizia, per poi leggerla. Rispondendo poi alle domande dei giornalisti presenti in sala è emersa una curiosità: «Sembra che Upday sia nato in un karaoke di Seoul – racconta Baglio – in un meeting fra il capo di Samsung, Mark Zuckerberg e il Ceo di Springer. Fra una canzone e l'altra sembra che Zuckerberg abbia detto: “Ma perché non mettete su un servizio di aggregatore di notizie sui dispositivi Samsung»?
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