La scienza è donna, lo scatto che ribalta la Fisica

Le scienziate in posa a Trento
di Enzo Vitale
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Sabato 16 Settembre 2017, 22:12 - Ultimo aggiornamento: 19 Settembre, 07:52
C'è un'altra fotografia che esalta la Fisica. In questo nuovo e originale scatto moderno non ci sono Einstein, Planck, Bohr, Dirac, Lorentz, Heinseberg e altri luminari del ventesimo secolo. Nell'immagine realizzata dal fotografo Giovanni Cavulli ci sono solo donne, scienziate naturalmente. L'unico uomo che compare, anch'egli fisico, è Guido Tonelli.
Chi è che in casa non ha un poster della famosa foto scattata nel 1927 al Congresso internazionale di Fisica che si è svolto a Bruxelles? Beh, io no per esempio, ma nelle facoltà scientifiche italiane non di rado l'immagine appare appesa ai muri delle aule.

L'IDEA DOPO 90 ANNI
Dopo ben 90 anni da quel famoso click, l'originale e odierna iniziativa arriva dall'Università di Trento in collaborazione con la Società Italiana di Fisica. L'idea dell'immagine ha poi anche un nome e cognome: Alessandra Saletti dell'ufficio stampa dell'ateneo trentino.
«Ho avuto due spunti - ha detto-, il primo mi è arrivato dalla presidente della Sif, Luisa Cifarelli. Un giorno mi ha detto che voleva enfatizzare il problema del basso numero di donne nelle carriere scientifiche. Il secondo dal direttore del Dipartimento di fisica dell’Università di Trento, Lorenzo Pavesi, che, in conversazione, mi ha menzionato la famosa fotografia del 1927, sottolineando come quest’anno ricorrano esattamente 90 anni da quel famoso congresso che ha segnato la storia delle fisica quantistica».
E quindi cosa ha fatto?: «Non ho fatto altro che unire questi due input pensando che i due temi si sarebbero potuti legare: la foto di Solvay è memorabile perché riunisce menti brillanti, ma come donna mi sembra un peccato che, al tempo, solo una donna fosse riuscita ad emergere in questo ambiente (nella foto dell'epoca compare solo Marie Skłodowska Curie, ndr. E' un messaggio positivo, non semplicemente una critica o una lamentela -prosegue la Cifarelli-: si tratta di una una riflessione sul fatto che già oggi il mondo della fisica sia ricco di donne, e che il problema sia la loro poca visibilità nell’immaginario collettivo. Ancora oggi, quando si pensa alla fisica si pensa al fisico, un uomo».

(In alto la foto del 1927 e sopra quella scattata da Giovanni Cavulli a Trento quest'anno)

I CONGRESSI  SOLVAY
I Congressi di Solvay vengono definiti in questo modo grazie a Ernest Solvay, l'industriale belga a cui si deve l'intuizione di organizzare a Bruxelles, ogni tre anni, incontri internazionali sui progressi della Chimica e della Fisica. Quello del 1927 non fu il primo summit, bensì il quinto. Si partì nel 1911 sul tema la teoria dell'irraggiamento e i quanti.  Solvay non era solo in queste idee, aveva come amico Alfred Nobel. Dalle loro discussioni nacquero grandi iniziative: dal primo, come già detto, i congressi triennali di scienza, dal secondo i Premi Nobel

LA SOCIETA' ITALIANA DI FISICA E IL 103ESIMO CONGRESSO
L'Italia non è mai stata a guardare e ha sempre rappresentato un punto di riferimento nel settore. La Scuola romana, ad esempio, quella di Fermi, Amaldi, Rasetti, Pontecorvo e Majorana, è stata protagonista di importanti scoperte negli anni '30, scoperte che hanno disegnato la Fisica del futuro. Da pochi giorni, da venerdì scorso, si è concluso il 103esimo Congresso Nazionale della Società Italiana di Fisica. Vi hanno partecipato circa 600 scienziati italiani che hanno affrontato diverse tematiche: dalla Fisica Nucleare e Subnucleare alla Fisica della Materia; dall'Astrofisica alla Geofisica; dalla Fisica dell'Ambiente alla Biofisica fino a parlare di Acceleratori, ma anche di Beni Culturali, Didattica e Storia della Fisica.


(Luisa Cifarelli, presidente della Società Italiana di Fisica, Sif)

IL PREMIO ENRICO FERMI
Il congresso è stata l'occasione per conferimento del prestigioso premio «Enrico Fermi» che è stato conferito a
Gianpaolo Bellini, Veniamin Berezinsky e Till Arnulf Kirsten per i contributi dati, in particolare, alla fisica e astrofisica del neutrino. Queste le motivazioni:  a Gianpaolo Bellini, per la misura dello spettro dei neutrini solari, che ha fornito l'evidenza della fusione nucleare di idrogeno nel Sole e della conversione adiabatica di flavour dei neutrini nella materia; a Veniamin Berezinsky per i suoi contributi teorici alla cosmogenesi dei neutrini di energia ultra elevata, all'astronomia dei neutrini di alta energia e al problema dei neutrini solari e, infine, a Till Arnulf Kirsten, per la prima osservazione di neutrini elettronici solari di bassa energia che ha fornito la prima prova diretta della fusione di idrogeno all'interno di una stella.

I PROTAGONISTI DELLE DUE FOTO

Ecco i partecipanti alla foto di Trento, 2017: Prima fila, da sinistra: Cinzia Giannini, Anna Di Ciaccio, Guido Tonelli, Monica Colpi, Antigone Marino, Chiara La Tessa, Patrizia Cenci, Luisa Cifarelli, Beatrice Fraboni. Seconda fila, da sinistra: Simonetta Croci, Daniela Calvo, Lidia Strigari, Silvia Picozzi, Alessandra Gugliemetti, Alessandra Rotundi, Angela Bracco, Olivia Levrini, Speranza Falciano. Terza fila, da sinistra: Elisa Molinari, Marina Cobal, Roberta Ramponi, Francesca Vidotto, Silvana Di Sabatino, Silvia Tavazzi, Nadia Robotti, Clementina Agodi, Edwige Pezzulli, Sara Pirrone, Marta Greselin.



E questi quelli della più famosa di Bruxelles del 1927Prima fila, da sinistra: Irving Langmuir, Max  Planck, Marie Curie, Hendrik Antoon Lorentz, Albert Einstein, Paul Langevin, Charles Eugéne Guye, Charles Thomson Rees  Wilson, Owen Willans Richardson. Seconda fila, da sinistra: Peter Debye, Martin Knudsen, William Lawrence Bragg, Hans Anthony Kramers, Paul Adrien Maurice Dirac, Arthur Holly Compton, Louis-Victor Pierre Raymond de Broglie, Max Born, Niels Bohr. Terza fila, da sinistra: Auguste Piccard, Émile Henriot, Paul Ehrenfest, Édouard Herzen, Théophile Ernest de Donder, Erwin Schrödinger, Jules-Émile Verschaffelt, Wolfgang Ernst Pauli, Werner Karl Heisenberg, Ralph Howard Fowler e Leon Brillouin.
 
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