Nobel della Fisica a Weiss, Barish e Thorne: hanno scoperto le onde gravitazionali

Nobel della Fisica a Weiss, Barish e Thorne: hanno scoperto le onde gravitazionali
di Enzo Vitale
5 Minuti di Lettura
Martedì 3 Ottobre 2017, 12:00 - Ultimo aggiornamento: 4 Ottobre, 13:07
Rainer Weiss, Barry Clark Barish e Kip Stephen Thorne. Ecco i Premi Nobel per la Fisica del 2017. L'annuncio all'Accademia Reale di Svezia è stato dato cinque minuti dopo il previsto. Ai tre scienziati vanno, in totale, quasi un milione di euro (836.738 per la precisione). L'ambito Premio è andato a coloro che hanno sviluppato gli interferometri che hanno consentito di individuare le onde gravitazionali.
Una vittoria anche per l'Italia visto che uno dei tre interferometri, VIRGO, si trova a Cascina vicino Pisa,  e solo pochi giorni fa è stato protagonista della quarta rivelazione del fenomeno previsto cento anni fa da Albert Einstein. Qui il servizio  della scoperta fatta un anno fa.

 FERRONI (INFN): «PREMIATA LA SCOPERTA DEL SECOLO»
«E' stata premiata la scoperta del secolo, realizzata dopo ben 100 anni di attesa: giusto riconoscimento a chi con tenacia ha, per oltre vent’anni, inseguito il visionario progetto di riuscire a captare il debolissimo segnale generato da un catastrofico evento avvenuto lontano, nel cosmo», ha commentato a caldo Fernando Ferroni, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare INFN. «Mi congratulo con i vincitori del Premio Nobel e con tutti coloro che negli anni hanno lavorato strenuamente per raggiungere questo importante risultato della fisica, tra cui molti italiani, primo fra tutti Adalberto Giazotto, che ha dato un contributo fondamentale, individuando nella capacità di rivelare segnali a bassa frequenza la chiave del successo, e che già nel 2001 aveva proposto di realizzare una rete mondiale di interferometri».

(Quando i buchi neri si scontrano: il suono delle onde gravitazionali)

LOSURDO, IL RESPONSABILE ITALIANO DI VIRGO
«E' uno straordinario riconoscimento per un’intera comunità», è stato l'altro commento a caldo di Giovanni Losurdo, ricercatore INFN responsabile del progetto Advanced VIRGO, che ha consentito all’esperimento europeo di unirsi ai due LIGO. «Una comunità  che, per decenni, ha perseguito una linea di ricerca del tutto nuova realizzando macchine come LIGO e VIRGO, e che è stata in grado di aprire una nuova finestra osservativa sul cosmo: un contributo non solo scientifico, ma al patrimonio culturale universale”. “Siamo appena all’inizio di una nuova avventura, di cui l’INFN e l’Italia sono tra i protagonisti. Altre scoperte da Nobel certamente seguiranno nei prossimi anni».


CARTA DI IDENTITA' DEI TRE VINCITORI
Rainer Weiss è nato a Berlino il 29 settembre del 1932 e ha 85 anni. E' un fisico tedesco specializzato in fisica della gravitazione. L'intuizione di Ligo avvenne nel 1984 nel 1984 insieme a Kip Thorne.
Barry Clark Barish  è nato a Omaha il  27 gennaio del 1936, anche lui è specializzato in fisica della gravitazione.
Kip Stephen Thorne è probabilmente quello più conosciuto dei tre. E' stato il principale consulente di Interstellar, il film di Chris Nolan. E' il più giovane del terzetto perchè è nato il primo  giugno del 1940 nella cittadina di Logan, negli Stati Uniti d'America. Ha 77 anni.

Il simpatico video dell'Accademia Reale di Svezia

ITALIA, UN NOBEL PER LA FISICA CHE MANCA DA OLTRE 30 ANNI
Il primo italiano che fu insignito del prestigioso Premio, considerando il fatto che la Fisica è la prima disciplina che Alfred Nobel citò quando istituì l'evento, fu Guglielmo Marconi oltre cento anni fa: era 1909 e Marconi aveva solo 35 anni. Un altro “giovanotto” italiano che salì sul podio della regina delle Scienze, 29 anni dopo, nel 1938, fu Enrico Fermi che all'epoca aveva solo 37 anni. Poi, nel 1959 fu la volta di Emilio Segrè, mentre nel 1984, ultimo italiano al top della Fisica, fu Carlo Rubbia.

MORTO UNO DEI PROTAGONISTI: RONALD DREVER, COFONDATORE DI LIGO
E' scomparso nel marzo di quest’anno, quindi la candidatura di Ronald Drever, tra i cofondatori dell'interferometro Ligo, non è stata presa in considerazione. Il premio Nobel viene attribuito solo a scienziati viventi. Va però ricordato che nel 1973, il team di Drever cominciò a costruire il primo prototipo di osservatorio interferometrico laser per le onde gravitazionali.

L'INTERVISTA A GIANLUCA GEMME DI IERI: AVEVAMO INDOVINATO
A 24 ore dall'assegnazione del Premio Nobel per la Fisica, avevamo chiesto a Gianluca Gemme, primo ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e responsabile nazionale per l’Infn dell’esperimento VIRGO (qui l'intervista)  una previsione a freddo. Pare che abbiamo avuto ragione. «Il Premio -ribadisce il ricercatore dell'Infn- costituisce un riconoscimento al talento individuale e al lavoro collettivo di oltre mille fisici, ingegneri e tecnici, provenienti da ogni parte del mondo.L'Italia e i suoi centri di ricerca hanno avuto un ruolo di primissimo piano nella scoperta delle onde gravitazionali grazie al progetto VIRGO, nato dall'idea di Adalberto Giazotto e del francese Alain Brillet.  Giazotto (nella foto in basso) -conclude- è stato inoltre il pioniere dell’idea della rete globale di rivelatori, che da oltre un decennio, grazie alla stretta collaborazione tra LIGO e VIRGO, è diventata una realtà e ha contribuito in maniera determinante alla scoperta del secolo».

(Adalberto Giazotto posa davanti a VIrgo, l'interferometro di Cascina)

IL PRESIDENTE DELL'INAF
«Un grande e meritato riconoscimento per la fisica moderna, che apre nuovi orizzonti di indagine dell’Universo. I telescopi del nostro Istituto Nazionale di Astrofisica sono già all’opera per produrre le prime “fotografie” delle sorgenti di onde gravitazionali, a tutte le lunghezze d’onda, da terra e dallo spazio». Testo e musica del presidente dell'Istituto nazionale di Astrofisica NIchi D'Amico che si è voluto congratulare con i tre vincitori e con l'intera Comunità scientifica.

IL SINGOLARE NOBEL PER LA FISICA DEL 2016
L'anno passato sul podio della Fisica avevano trovato posto tre ricercatori inglesi: David Thouless, Duncan Haldane e Michael Kosterlitz con un progetto molto complicato e di difficile digeribilità, almeno per i comuni mortali. Il Nobel era arrivato grazie agli studi sulle transizioni di fase topologiche e per le fasi topologiche della materia.

 


Per eventuali errori, consigli e aggiunte scrivere a
enzo.vitale@ilmessaggero.it






 
© RIPRODUZIONE RISERVATA