Volley Sir, il patron Sirci: «Per me
vincere è stata la fine di una paura»

La premiazione della squadra dopo la vittoria della Supercoppa a Civitanova
di Riccardo Gasperini
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Mercoledì 11 Ottobre 2017, 13:41 - Ultimo aggiornamento: 13:59
VOLLEY
PERUGIA «Per come abbiamo vinto, dove abbiamo vinto e con chi abbiamo vinto, il mondo della pallavolo ora ci guarderà con un po’ più di timore. Adesso Perugia regna con diritto…». Dopo la vittoria di Civitanova il presidentissimo Gino Sirci ancora non sta nella pelle nel pensare al colpaccio della sua Sir Safety Conad, tornata dalla due giorni di Supercoppa con un carico di certezze e soprattutto il primo trofeo della sua storia. Trofeo che ha spazza via un tabù. «Quando è andata giù l’ultima palla – racconta Sirci al Messaggero - ho provato un sollievo e la fine di una paura, quella di perdere la partita. Una paura che arrivava da varie esperienze che abbiamo avuto. Quando ho capito che avevamo vinto quella paura è andata via e mi sono sentito bene». Addio alla squadra che arriva a un passo dal successo insomma. Ma ora, con il primo obiettivo raggiunto, per la Sir che si gode il meritato successo, c’è un momento da gestire e una stagione da affrontare. Sirci ha già parlato con la squadra: «Gli ho detto che mi aspetto di andare avanti con questo livello di gioco». Ma non va oltre il numero uno bianconero, che non fa promesse sugli altri trofei in palio. «Questo tipo di evento penso ci abbia conferito sicurezza, ma non mettiamo troppi buoi davanti al carro, per vincere altre finali bisogna arrivarci, dobbiamo stare calmini. Ma è certo che la vittoria ci insegna che siamo in grado di farcela…». Ora Perugia, dai giocatori alla dirigenza, pensano soprattutto a godersi una vittoria, cercata e alla fine vinta con merito contro la Lube che si è dovuta arrendere alla spinta dei Block Devils. «Abbiamo vinto con la squadra che quattro mesi fa ha fatto suo lo scudetto. L’abbiamo fatto in modo netto, non è stata una vittoria causata da qualcuno di loro che ha giocato male o chissà che». E’ anche per questo che Sirci nella festa andata avanti per tutta la notte ha lanciato un nuovo hashtag: «Rcd, cioè Perugia regna con diritto. Quella che ha vinto a Civitanova non è quella Perugia dello scorso anno, che aveva fragilità e discontinuità. Ora c’è una solidità mentale strepitosa, quella delle squadre vincenti e coriacee e noi dobbiamo continuare ad andare avanti su questo tipo di mentalità, determinazione e cattiveria. Sono queste – dice Sirci - che fanno vincere». Scendere in campo con cattiveria è proprio quello che nei giorni scorsi aveva chiesto il patron ai suoi giocatori in occasione della presentazione in Regione. «Io sapevo che potevano essere diversi dall’anno scorso e dall’amichevole di Gubbio. La cattiveria è uscita, e unita al fatto che sono bravi, sono riusciti a fare grandi cose (prima della Lube la Sir ha battuto anche la Diatec Trentino)». Perugia vive soprattutto per questo un «momento strepitoso, indescrivibile, come un bambino che ha il suo primo giocattolo e non dimenticherà mai quell’attimo». Una sensazione che vivono tutti, incluso coach Lorenzo Bernardi, che ha saputo dare le giuste direttive alla squadra, cresciuta in mentalità. «Sono felicissimo per la società, i tifosi e, lo dico col cuore, per i giocatori perché troppe volte l’urlo gli si era strozzato in gola. Ora hanno provato la gioia di vincere ». Lo conferma Marko Podrascanin, tra i protagonisti dell’impresa: «Lo scorso anno abbiamo perso due finali e da quelle abbiamo imparato tanto su come si giocano partite del genere. Abbiamo prevalso contro una grande squadra perché ci abbiamo sempre creduto, anche nel quarto set quando eravamo sotto. E con questo grande pubblico possiamo fare tanto ancora».
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