La ragione sta nell'alto valore di mercato della vaniglia, che avrebbe attratto i criminali: un chilo di questa piante si vende a 500 pesos (circa 27 dollari) e già lavorata può arrivare fino a 12 mila pesos al chilo (circa 667 dollari). Questi costi generano «una catena di furti e corruzione nella quale rubano la vaniglia e i processori che la lavorano in modo illegale», ha detto il ricercatore. Il Messico occupa il 21esimo posto al mondo come produttore, con circa 400 tonnellate all'anno, superando Paesi come Madagascar, Indonesia, India e Olanda.
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