I taxi a Termini e la corsia dei desideri

di Maria Lombardi
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Venerdì 13 Ottobre 2017, 00:05
La coda per un taxi a Roma Termini è sempre allucinante. Viva la Capitale
@Bravibimbi

I taxi sono lì, a un passo, oltre il corrimano. E si sta uno dietro l’altro ad aspettarli. Strano, a Termini la fila di auto bianche è più lunga di quella dei passeggeri. La gente aspetta e aspettano pure i tassisti, una coda che guarda l’altra senza muoversi. Ogni tanto esce uno dalla macchina e fa un cenno al primo della fila. Si fa un passo avanti e poi ci si ferma di nuovo. «Quanto hai aspettato?». Venti minuti almeno. Non è un giorno di sciopero o di pioggia, e nemmeno una delle troppe mattine che scendi dal treno e alla stazione trovi 200 passeggeri e nemmeno un taxi. Ma questa è una giornata qualunque e i tassisti in coda sono tanti. «E mica è colpa nostra. Il problema è l’uscita da Termini, qui c’è un tappo, vedi?». La corsia che passa davanti alla stazione, riservata alle auto bianche, e incrocia via Giolitti. «Sempre un caos, ci passano davanti gli autobus e le macchine. E noi tassisti restiamo bloccati. L’abbiamo chiesto in tutti i modi: dateci un’altra corsia per uscire da Termini. Ci abbiamo provato con Alemanno, Marino e con la Raggi. Qualcuno ci ha dato retta? No, e il risultato è questo. I taxi che non camminano perché restano incastrati e la gente che aspetta. Poi arriva l’abusivo, vede lo straniero che va a mettersi in fila e lo chiama: taxi, taxi...Quelli ci cascano. Fa rabbia, perché la soluzione è semplicissima». In effetti, non sembra complicato evitare che la folla di passeggeri stia a contemplare la folla di taxi, nella reciproca immobilità. Ma a Roma non c’è niente di più complicato delle soluzioni semplici.
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