Roma, occupato anche il Socrate. La preside: «Sgomberatelo»

Roma, occupato anche il Socrate. La preside: «Sgomberatelo»
di Marco Pasqua
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Giovedì 2 Novembre 2017, 19:05 - Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 13:52
A due settimane dalla fine dell' occupazione del Virgilio culminata in un'inchiesta della Procura stavolta tocca al Socrate interrompere le lezioni. Non per scelta della dirigente scolastica, ma degli studenti, che hanno deciso di occupare prendere possesso del liceo classico e scientifico della Garbatella. Con un blitz che li ha portati a riunirsi nell'Aula Magna, ieri mattina, circa 800 ragazzi hanno votato un documento proposto da chi ha guidato la protesta: «Solo 7 erano contrari», dice Anna Coccoli, tra i leader dei manifestanti. «Ma quelli contrari non hanno neanche partecipato all'assemblea», ribatte invece la preside, Milena Nari, che, durante il blitz mattutino nell'Aula magna riferisce anche di essere stata spintonata dagli alunni. «Ho subito chiamato le forze dell'ordine spiega, dopo aver lasciato l'istituto nel primo pomeriggio di ieri chiedendo lo sgombero immediato della struttura. La Questura, però, ha detto che non aveva intenzione di assecondare la mia richiesta» (ma da San Vitale fanno sapere che la dirigente non ha ancora formalmente sporto denuncia).

STOP ALLE LEZIONI
Quel che è certo, è che le lezioni ora si fermeranno per tutti, favorevoli e contrari alla protesta. «Intanto ho deciso di mandare a casa il personale dice la preside e domani (oggi, ndr) valuteremo il da farsi». «Non sappiamo se li faremo rientrare nell'istituto», dicono sibillini gli occupanti. Che, in un documento di 7 pagine diffuso sui social, si lamentano, tra le altre cose, per il sovraffollamento della struttura (anche se la preside spiega che la scuola può ospitare 1.047 studenti, contro i 946 attualmente presenti) e per la scarsa sicurezza. La verità è che, alla base di questa protesta, ci sono antichi livori maturati dagli studenti nei confronti della dirigente stessa. «Vogliono la mia testa», ammette lei, mentre le fanno eco gli occupanti: «Se si è creata questa situazione è anche colpa sua». Quanto all'esperienza del Virgilio, che si è chiusa con una denuncia sui danni prodotti da quell'occupazione (oltre che sullo spaccio che sarebbe avvenuto durante alcune festini a base di alcol e droghe), i responsabili di questo blitz mettono già le mani avanti: «Quelli organizzati di notte, in via Giulia, non erano rave: erano delle serate che servivano a sostenere l'occupazione. Ed è inevitabile che ciò avvenga anche da noi: la sera è necessario che ci raggiungano delle persone, perché la lotta va sostenuta». Si parte oggi con cineforum e dibattiti: i tempi della protesta sembrano essere lunghi: «Staremo qui fino a quando la preside non cambierà atteggiamento».

VIA DELL'OLMATA
Protesta analoga, da ieri, al Newton, nella succursale di via dell'Olmata, con una particolarità: in questo caso, infatti, c'è una spaccatura tra chi manifesta e i rappresentanti di istituto, che si sono formalmente dissociati dall'iniziativa.
Dovrebbe, invece, chiudersi oggi con un'assemblea straordinaria l'occupazione dello scientifico Pasteur, a Ottavia. Da lunedì mattina una decina di studenti si erano barricati nella palestra, ma la dirigente si era subito attivata sporgendo denuncia contro ignoti: «Erano venute meno le ragioni dell'occupazione», spiega Chiara C., del Collettivo Pasteur, che aggiunge: «Alcuni esterni si erano infiltrati nella scuola e avevano sradicato una fontanella e fatto scritte sui muri. E visto che stavamo protestando anche contro le condizioni dell'istituto, abbiamo deciso di finirla lì».


 
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