Bologna, ragazza denuncia stupro, parroco su Fb: «Te la sei cercata»

Ragazzina 17enne denuncia stupro, il post choc del prete: "Ubriaca con un magrebino? Non provo pietà..."
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Giovedì 9 Novembre 2017, 15:03 - Ultimo aggiornamento: 10 Novembre, 19:35

Ha scritto su Facebook di non provare pietà per una ragazza di 17 anni che ha denunciato di essere stata stuprata in un vagone ferroviario, dopo una serata di alcol. L'autore del post choc è don Lorenzo Guidotti, parroco di San Domenico Savio, chiesa della periferia di Bologna: il messaggio, seppur in un profilo visibile solo agli amici, è stato diffuso dai media ed è subito infuriata la polemica. Tanto che nel tardo pomeriggio l'arcidiocesi guidata da monsignor Matteo Zuppi è dovuta intervenire, chiarendo che le parole del prete corrispondono «ad opinioni sue personali, che non riflettono in alcun modo il pensiero e la valutazione della Chiesa, che condanna ogni tipo di violenza».
 


Anche il parroco ha prima rettificato i toni delle sue affermazioni poi, in una dichiarazione concordata e diffusa dalla curia, ha riconosciuto di essersi espresso in modo inappropriato e ha chiesto scusa alla ragazza e alla sua famiglia. Le frasi nel messaggio apparso la sera del 6 novembre sono inequivocabili. Commentando la notizia sulla violenza sessuale di qualche giorno prima, don Guidotti ha scritto: «Mi spiace ma... Se nuoti nella vasca dei piranha non puoi lamentarti se quando esci ti manca un arto... cioè... A me sembra di sognare!! Ma dovrei provare pietà? No!! Quella la tengo per chi è veramente VITTIMA di una città amministrata di *****, non per chi vive da barbara con i barbari e poi si lamenta perché scopre di non essere oggetto di modi civili. Chi SCEGLIE la cultura dello SBALLO lasci che si 'divertanò anche gli altri...». Quindi, rivolto alla stessa giovane: «Adesso capisci che oltre agli alcolici ti eri già bevuta tutta la tiritera ideologica sull'accogliamoli tutti? ... tesoro ... a questo punto, svegliarti seminuda direi che è il MINIMO che potesse accaderti».

 Poi, mentre per lui si erano espressi esponenti di Forza Italia e Lega Nord, nella dichiarazione diffusa dalla diocesi è stato esplicito nel rammaricarsi: «Io col mio intervento ho sbagliato, i termini, i modi, le correzioni. Non posso perciò che chiedere scusa a lei e ai suoi genitori se le mie parole imprudenti possono aver aggiunto dolore, come invece accadrà leggendole». Ha detto di provare pietà per la ragazza «come per tutte le altre vittime di violenza». Il suo obiettivo, ha chiarito di nuovo, era accusare la cultura dello sballo, non lei. «Ci sono riuscito? No!», ha ammesso.




È stato il sito di Radio Città del Capo a riportare il post di Guidotti, parroco della chiesa di San Domenico Savio, pubblicando lo screenshot del messaggio, apparso la sera del 6 novembre. 



I contenuti pubblicati nella pagina social non sono accessibili a tutti gli utenti. «Etiamsi omnes, ego non! Anche se tutti, io no», la citazione evangelica scelta in apertura. Come foto del profilo, un Lego vestito da soldato crociato. «Se qualcuno pensasse di trasformare la Chiesa cattolica in una delle tante Ong... se qualcuno pensasse di traghettare la Chiesa di Roma verso Lutero (...) beh, non avrebbe proprio capito nulla!», un altro messaggio nella sua home page.

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