Frosinone, famiglie in difficoltà: è un'emergenza.
Sos senzatetto, associazioni in prima linea

Frosinone, famiglie in difficoltà: è un'emergenza. Sos senzatetto, associazioni in prima linea
di Alessandro Redirossi
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Lunedì 13 Novembre 2017, 16:14
“Il fenomeno che più mi colpisce rispetto agli scorsi anni è la progressiva perdita di speranza. Molte persone pensano ormai che sia impossibile cambiare il futuro e trovare un lavoro”. Lo spiega Pasquale Troiano, coordinatore del centro di ascolto Caritas nel popoloso quartiere Cavoni di Frosinone, dove ogni giorno si ascoltano e aiutano persone alle prese con il disagio economico e sociale. A questo centro, in base all’ultimo rapporto della Caritas diocesana (quello nuovo sarà presentato a breve) nel 2015 si sono rivolte 233 persone. Dietro le quali ci sono delle famiglie. Una donna entra per fare la fila, il padre la aspetta in auto. “Per gli uomini è più difficile ammettere le difficoltà e chiedere aiuto, spesso vengono le donne – dice Troiano - Nelle persone non c’è più l’aspettativa di trovare lavoro. Gli enti non assumono e casi come, ad esempio, quelli dell’ex Vdc o della Multiservizi hanno lasciato sul campo tante famiglie in difficoltà. Le persone più esposte ai rischi collegati al disagio economico e sociale sono quelle nella fascia di età di 40 e 50 anni. Anche i più giovani sono in difficoltà ma trovano ancora un paracadute nella famiglia d’origine. Reinventarsi a 50 anni è complicato.E si creano conflitti nelle famiglie. Come si spiega a un figlio che non può andare a una gita scolastica da 3-400 euro?”. Una mannaia per le famiglie in difficoltà sono le bollette. “Diamo un sostegno, quando c’è un vero bisogno, sulle bollette del gas e l’energia elettrica. Assistendo anche le famiglie per chiedere rateizzazioni. A volte acquistiamo dei pannolini per i bambini”. C’è chi casca nelle trappole piazzate sul sentiero della difficoltà economica. “Tanti pensionati appena presa una pensione modesta corrono a giocare e a grattare montagne di gratta e vinci. La Caritas è impegnata, inoltre, anche nella lotta all’usura”.
I SENZATETTO
Di recente il caso di mamma e figlio che dormivano alla stazione di Frosinone ha generato molta attenzione sul tema del disagio da parte della cittadinanza attiva. Il caso è stato risolto trovando una sistemazione per entrambi grazie alla collaborazione fra Comune e Caritas. Troiano spiega che, al di là dell’emotività collettiva "volatile", il tema va affrontato seriamente. “Di recente alla stazione abbiamo aiutato, in collaborazione con il Comune, un senzatetto con un tumore. Purtroppo non basta trovare un tetto ma bisogna sostenere queste persone affinché ritrovino la loro autonomia. Con le poche risorse e strutture di accoglienza cerchiamo di stare vicini e intraprendere un percorso di reinserimento. L’obiettivo non è assistere per sempre, ma aiutare a trovare una strada”.
Sabato mattina, proprio per affrontate il problema dei senzatetto a Frosinone, l’associazione Frosinone Bella e Brutta, con Luciano Bracaglia e David Toro, ha incontrato il responsabile della Caritas della Diocesi di Frosinone Marco Toti. Proprio Toti ha spiegato che rispetto al 2005 i numeri relativi ai senzatetto si sono aggravati. Allora la Caritas diocesana faceva affidamento su una sola struttura, a Castelmassimo, per accogliere i senza dimora e reinserirli. Ora è stato dato vita ad altre residenze. Nell’incontro è emersa la proposta di creare un tavolo con Caritas, Asl e Comune per far fronte soprattutto nel periodo invernale alla situazione dei senzatetto. “Bella e brutta” ha messo a disposizione ore di volontariato e sollecitato la ricerca di locali per accogliere le persone in difficoltà. “Ci sono delle strutture inutilizzate che potrebbero essere riconvertite dialogando con gli Enti e la Asl: penso, ad esempio, al vecchio ospedale di Ceccano, all’ex dispensario di Frosinone, al vecchio ospedale di Veroli oggi inutilizzate – spiega Toti – La Asl nel recente passato ha messo già a disposizione i locali oggi utilizzati per la mensa dei bisognosi nei locali dell’ex ospedale del capoluogo”.
 
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