Con l'auto dell'Asl a votare
scatta il deferimento
e un richiamo verbale

L'auto parcheggiata sotto la sede del Pd
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Martedì 14 Novembre 2017, 12:00 - Ultimo aggiornamento: 12:02
I fatti raccontati sul Messaggero sono stati confermati dall'assessore regionale alla sanità, Luca Barberini, in risposta all'interrogazione presentata dal consigliere regionale di Forza Italia, Raffaele Nevi, in riferimento alla vicenda dell'auto dell'Asl 2 utilizzata per andare a votare al congresso del Pd lo scorso 15 ottobre. L'assessore Barberini ha fato sapere che la donna che si trovava alla guida del mezzo ha avuto solo un richiamo verbale, mentre la collega che è salita nella sede del Pd di via Mazzini per votare è stata deferita e sarà giudicata dal collegio arbitrale regionale. Nel primo caso, è stato spiegato dall'assessore Barberini, il comportamento della dottoressa è stato giudicato «inconsapevole» rispetto a quanto accaduto. Indifendibile, invece, il comportamento della collega che ora rischia il deferimento per interruzione di servizio, anche se per una manciata di minuti. Grazie all'interrogazione del consigliere Nevi, l'unico a chiedere chiarimenti dopo la pubblicazione della notizia dalla quale è scattata anche l'indagine della Procura di Terni per possibile peculato d'uso, è stata fatta chiarezza anche sul ruolo ricoperto dalla due dipendenti dell'Asl 2. Si tratta di medici della continuità assistenziale, la guardia medica per capirci. Entrambe in servizio quella domenica, ha riferito l'assessore Barberini che ha aggiunto: il direttore generale Imolo Fiaschini si è attivato subito dopo la segnalazione ricevuta dal giornalista del Messaggero per capire cosa fosse successo. 
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