«Abbiamo prodotto la documentazione medica - ha spiegato Angelozzi all'Ansa - per ottenere un rinvio».
Le condizioni cliniche dell'uomo comunque sono in miglioramento. Si attende intanto il risultato dell'esame del Dna per ufficializzare l'identificazione del corpo scarnificato rinvenuto nelle campagne di Tolentino. Che si tratti della pittrice, scomparsa da Ancona il 9 ottobre dopo un viaggio a Giulianova, dove marito e figlio risiedono, per discutere dell'assegno di mantenimento, è ormai certo: lo confermano una placca metallica a un polso (Renata aveva subito una lussazione), e gli oggetti riconosciuti dalla figlia, una medaglietta della Madonna, la croce a forma di tau, un orologio con gli strass. Bisognerà invece attendere l'autopsia per capire come Renata è morta. Una delle ipotesi è che sia stata spinta ancora viva nella scarpata.
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