I giudici di secondo grado, presieduti da Guido Piffer, dopo aver riqualificato il reato di concussione in induzione indebita (in base alla riforma Severino), hanno ridotto di un anno la condanna decisa il 7 febbraio scorso dal Tribunale che aveva pure dichiarato «estinto il loro rapporto con la pubblica amministrazione di riferimento».
I due, arrestati nel dicembre 2015 e tuttora ai domiciliari, originariamente erano accusati di concussione e ricettazione in quanto avrebbero anche chiesto denaro a donne nomadi con la minaccia di togliere loro i figli. «È una sentenza sbagliata - dicono i difensori Alessandro Mezzanotte e Massimo Del Confetto -, i nostri assistiti sono innocenti. Ricorreremo in Cassazione».(
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