Corea del Sud, due terremoti ma nessun danno ai reattori nucleari

Corea del Sud, due terremoti ma nessun danno ai reattori nucleari
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Mercoledì 15 Novembre 2017, 09:06 - Ultimo aggiornamento: 19:24
Due potenti terremoti sono stati rilevati in Corea del Sud con epicentro in mare a 6 km a nord della città di Pohang, sulla costa sudorientale: la prima scossa di magnitudo 5,5 è stata registrata verso le 14:29 locali (6:29 in Italia), seguita poco dopo da un'altra di magnitudo 5,4. L'onda sismica è stata percepita anche a Seul, distante oltre 300 chilometri, ha riferito la Korea Meteorological Administration. Per ora non si segnalano rischi di possibili tsunami.

La duplice scossa, ha riferito la Yonhap, ha spinto le autorità locali a chiedere ai residenti di evacuare a causa di nuove e possibili scosse di assestamento. L'onda sismica è stata di fatto percepita in tutto il Paese, dalla capitale Seul fino all'isola meridionale di Jeju, distante alcune centinaia di chilometri dall'epicentro. Sui social network si sono moltiplicate le storie sui palazzi scossi, libri e oggetti caduti dagli scaffali, mentre i media sudcoreani hanno riferito al momento non risultano esserci casi di gravi e seri danni a persone o cose. L'area di Pohang ospita una centrale nucleare e diversi siti industriali che però «non sono stati affetti» dalla potente scossa, riferisce l'operatore statale Korea Hydro & Nuclear Power, secondo cui le sei unità di Gyeongju, distanti 45 km circa dall'epicentro «stanno tutti funzionando regolarmente, senza alcun arresto precauzionale o perdita di potenza».

«Malgrado non siano stati riportati guasti alle strutture o perdita di radioattività, avvieremo un ciclo di accurate ispezioni e diffonderemo i risultati a lavoro completato», ha aggiunto l'operatore, nel resoconto della Yonhap.
I reattori della regione operarono con regolarità anche a settembre 2016, quando si verificò il sisma più potente nella storia della Corea del Sud di magnitudo 5.8. La Corea del Sud, quarta potenza mondiale del nucleare a uso civile, ha un totale di 24 reattori, di cui 18 concentrati lungo la costa sudorientale che è la più esposta alle scosse: secondo gli ultimi studi sismologici, i recenti terremoti in Giappone potrebbero aver destabilizzato la faglia lungo la penisola. Dopo il sisma/tsunami del marzo 2011 che nel Sol Levante causò la crisi nucleare di Fukushima, la Corea del Sud avviò i piani di rafforzamento degli standard di sicurezza dei reattori, portandoli a resistere a scosse di magnitudo 7. Per le unità 5 e 6 di Shin Kori, in costruzione nella città di Ulsan, i livelli sono stati portati a 7.4.
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