Alfonsina Russo, direttrice del Parco archeologico: «Per il Colosseo più decoro e subito i biglietti-famiglia»

Alfonsina Russo, direttrice del Parco archeologico: «Per il Colosseo più decoro e subito i biglietti-famiglia»
di Laura Larcan
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Sabato 2 Dicembre 2017, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 3 Dicembre, 15:14

Alfonsina Russo, guiderà dal 2018 il parco autonomo del Colosseo, una delle poltrone più ambite nel mondo della cultura. Le piace la definizione di archeologo manager?
«Sì, ma nel senso che la formazione di archeologa mi dà un elemento in più di forza, perché siamo nel luogo archeologico più importante al mondo. In questa fase iniziale di nuovo corso del parco, però, fondamentali sono le capacità organizzative».

 

Quali sono i suoi obiettivi?
«Aprire l’area sempre più: ai giovani, alle famiglie, alle persone con disabilità. Coinvolgendo tutte le persone che vi lavorano in un gioco di squadra».

Qual è il suo progetto che ha convinto la commissione esaminatrice?
«Il mio progetto parte dal protocollo d’intesa che il ministro Franceschini aveva sottoscritto nel 2015 con l’allora sindaco Marino. La strategia vincente è in linea con quel documento: cercare una sinergia con tutte le forze e gli attori della città e soprattutto con il Comune. E con coinvolgimento della comunità dei residenti».

La nuova istituzione del parco però ha affrontato una bagarre giudiziaria col Comune. Come risponde alle critiche della sindaca Raggi che denuncia come questa istituzione «sia lesiva degli interessi» della città?
«Credo che ci sia stata un’incomprensione di tutto il progetto. Tant’è che cercherò subito un colloquio con la Raggi per iniziare un percorso condiviso. Questa nuova istituzione non ha cambiato molto la realtà culturale, quanto invece ha dato più forza all’area centrale di Roma».

Il Colosseo e l’area archeologica sono in balia di una situazione di ambulantato commerciale che poco gestito. Ccenturioni, salta-fila, ambulanti. Pensa di affrontare questa problematica?
«Il fenomeno di abusivismo è molto diffuso purtroppo. Lo scenario intorno al Colosseo ha una sua gravità. E va affrontato con urgenza. Ma per mettere in campo interventi efficaci, bisogna farlo con Prefettura e con tutti gli attori preposti al contrasto del fenomeno. E quindi con il Comune. Va istituito un tavolo tecnico e predisposta una strategia. Sarà questa una delle prime tematiche emergenziali del parco». 

Affronterà la questione dei bagarini e salta-fila?
«Tutto va rimesso nell’ambito delle regole e della legalità. Questo è il segno di un paese civile. Il Colosseo è l’icona di un paese e intorno ci deve essere legalità».

Il tema della sicurezza è essenziale: dai vandali ai bivacchi a chi scavalca nel parco. 
«Un nuovo sistema di controlli dovrà essere all’ordine del giorno. Il servizio di videosorveglianza c’è e va comunque regolamentato su tutta l’area archeologica. Non bastano solo le telecamere. Il sistema va integrato con applicazioni tecnologiche che per esempio possono essere abbinati a sensori anti-intrusioni».

I suoi piani sul biglietto?
«E’ una tematica complessa. Ci potranno essere abbonamenti per i cittadini romani, biglietti differenziati per le famiglie. Biglietti che potranno valere più giorni». 

Il problema del personale? 
«Il personale, se viene motivato e si sente parte di un progetto comune importante, risponde e si impegna». 

Cosa pensa del progetto dell’arena del Colosseo? 
«Sono favorevole. Il progetto tende a restituire l’immagine originaria del monumento. Fondamentale sarà la possibilità al pubblico vivere l’esperienza dei sotterranei del Colosseo». 

Cosa pensa dell’uso dell’area archeologica per eventi “privati”? Acconsentirà?
«Non sono contraria a priori, ma vanno solo selezionati. Ogni evento deve essere compatibile con la fragilità del luogo».
 

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