Ape social, è più ampia la platea. Web tax anche sull’e-commerce

Ape social, è più ampia la platea. Web tax anche sull’e-commerce
di Luca Cifoni
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Giovedì 7 Dicembre 2017, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 8 Dicembre, 00:19

Ape social allargata grazie alle risorse avanzate quest’anno. Web tax probabilmente anticipata al 2018 ed estesa al commercio elettronico, pur se con un’aliquota applicata ai ricavi più bassa. I dossier relativi alle pensioni e alla tassazione digitale sono i più delicati nel passaggio alla Camera della legge di Bilancio, insieme a quello sulla famiglia. L’attenzione è però concentrata anche su altri capitoli importanti come il lavoro e la sanità. La discussione entrerà nel vivo solo la prossima settimana ma a Montecitorio iniziano a prendere forma alcune delle soluzioni.

L’INTESA
Sul tema previdenza si tratta di completare l’attuazione dell’intesa raggiunta con Cisl e Uil. Se le misure sull’esenzione dal meccanismo di adeguamento dei requisiti all’aspettativa di vita sono già state recepite con un emendamento al Senato, resta da definire l’ampliamento dell’Ape sociale, ovvero l’indennità riconosciuta a disoccupati, disabili e lavoratori impegnati in attività faticose, in attesa della pensione definitiva. L’operazione è strettamente legata alla verifica delle risorse residue dopo la presentazione, in due tornate, delle domande per quest’anno. Proprio ieri il presidente dell’Inps Boeri ha fatto sapere che il suo istituto si sta adoperando per pagare entro l’anno gli arretrati ai titolari dell’indennità, i quali la decorrenza è comunque da maggio 2017 in poi.

Dai conteggi ormai quasi finali emergerebbe la possibilità di rispettare tutti gli impegni presi con i due sindacati. Quindi la possibilità di chiedere l’Ape sarà estesa alle ulteriori quattro categorie (braccianti agricoli, pescatori marittimi e operai siderurgici) che già erano state esentate dall’aumento dei requisiti nel 2019: come per le 11 categorie originarie, le due agevolazioni sono comunque alternative. Verrà inoltre ritoccato lo “sconto” contributivo riservato alle lavoratrici: per loro i requisiti di accesso si ridurranno di un anno a figlio fino ad un massimo di due. Infine a tutti coloro che sono impegnati in attività faticose verrà richiesto di averle svolte per sette degli ultimi dieci anni, invece che per sei su sette. Serviranno invece ulteriori fondi per prolungare l’Ape al 2019.

C’è poi il capitolo lavoro. Il Pd ha presentato un emendamento per ridurre da due a tre anni la durata massima dei contratti a termine. Sul punto c’è l’accordo del governo, che invece è contrario alla proposta di raddoppiare le mensilità spettanti al lavoratore in caso di licenziamento non confermato in giudizio. In materia di sanità, si cercano risorse per rafforzare il Fondo sanitario nazionale ed eventualmente allargare le eccezioni al superticket: non è escluso che torni in ballo l’ulteriore prelievo sulle sigarette.

IL RISCHIO
Il fronte della web tax è forse quello su cui si registrano i maggior movimenti. Ieri Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio nonché relatore della legge ha detto di puntare all’applicazione anticipata del prelievo sulle attività digitali, che nella versione definita al Senato sarebbe scattato nel 2019. L’aliquota sui ricavi potrebbe provvisoriamente scendere dal 6 all’1-2 per cento.

Ma il punto più delicato è l’ambito di applicazione. Boccia vuole includere anche il commercio elettronico e dunque anche le transazioni che riguardano i consumatori. Il governo sarebbe disponibile ma all’interno dello stesso Pd non mancano le voci critiche: si sottolinea il rischio che il nuovo tributo, ideato per colpire i colossi digitali, vada invece alla fine a penalizzare imprese e consumatori italiani.

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