La cattiveria di derubare una donna ferita

di Maria Lombardi
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Venerdì 29 Dicembre 2017, 00:05
«Signora ha una sigaretta?» Poi le scippano la borsa nel parco: baby ladri in manette #roma
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È la sera del 24 dicembre, una signora indonesiana che vive a Roma da tanti anni è in macchina con altri tre volontari, tutti stranieri. Stanno andando a portare regali ai bambini di una casa famiglia. In via Tuscolana, vicino l’incrocio con via del Quadraro, un’auto li tampona. La signora sbatte la testa sul sedile, si fa male al collo. L’amico al volante scende per andare a discutere con l’automobilista che l’ha investito. Discutono, tu mi sei venuto addosso, tu mi hai tagliato la strada. Chiamano i vigili urbani e un’ambulanza per la passeggera che si è fatta male. Le macchine vengono spostate per non intralciare il traffico. A poche decine di metri gli agenti fanno i rilievi per ricostruire l’incidente. La signora indonesiana resta in macchina, le gira la testa e non riesce a muoversi. Un uomo si avvicina e bussa al vetro. Finge di informarsi su quello che è successo, chiede alla signora seduta dietro se ha bisogno di aiuto, poi velocissimo apre la portiera prende la borsa poggiata sul sedile e fugge via. I vigili sono lì accanto, c’è anche la macchina della polizia. Il ladro sparisce in fretta, si è preso gioco di tutti. Doveva essere una bella storia di Natale, finisce così: i bambini senza regali almeno per quella sera, la volontaria senza soldi e documenti. Si conoscono ormai tutti i trucchetti per rubare le borse nelle auto: il finto malore, l’incidente provocato, le richieste più strane. Approfittare della debolezza di chi si è fatto male per derubarlo, questo non è un trucco, è cattiveria.
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