Emergenza rifiuti a Roma, ora frena l'Abruzzo

Emergenza rifiuti a Roma, ora frena l'Abruzzo
di Lorenzo De Cicco e Fabio Rossi
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Lunedì 8 Gennaio 2018, 07:47 - Ultimo aggiornamento: 9 Gennaio, 07:40

Le strade della Capitale continuano a tracimare di pattume, ma per la giunta di Virginia Raggi la parola d'ordine è «normalizzare» la crisi. «Il sistema di raccolta ha retto», dice l'assessore all'Ambiente del Campidoglio, Pinuccia Montanari, fedelissima di Belle Grillo, che la considera una «donna dall'intelligenza diabolica» e un «genio». Doti di cui oggi c'è il massimo bisogno, a Roma, considerato il cul-de-sac in cui l'amministrazione cittadina si è infilata nella gestione dell'ennesima emergenza rifiuti.

Perché per portare via i sacchetti che trasbordano dai cassonetti c'è bisogno di un aiuto esterno, per questo prima di Natale l'Ama aveva espressamente chiesto l'intervento dell'Emilia-Romagna. Il governatore della Regione rossa, il dem Stefano Bonaccini, si era anche detto disponibile, poi però il Campidoglio ha fatto retromarcia: niente camion per l'Emilia. Una linea concordata con i vertici nazionali del Movimento. «Toscana e Abruzzo sono le due destinazioni indicate fin dall'inizio in base ai principi di prossimità ed economicità che permetterebbero risparmi all'Ama e, quindi, alla città di Roma», dice il presidente della Commissione Ambiente del Comune di Roma, il grillino Daniele Diaco.

Peccato che l'Abruzzo non sia disposto ad accettare la famigerata monnezza romana a occhi chiusi. Anche perché da anni alleggerisce gli impianti del Lazio dal peso della spazzatura capitolina e per acconsentire a questa «quota aggiuntiva» il governatore Luciano D'Alfonso, anche lui Pd, vuole rassicurazioni da Palazzo Senatorio: «Vogliamo che venga riconosciuta l'emergenza e che ci dicano per quanto tempo dovremmo fornire questo ulteriore aiuto», dice il presidente dell'Abruzzo. Prima di allora, la sua giunta non voterà la delibera per aumentare il numero di camion provenienti da Roma. Per l'Ama, la municipalizzata dei rifiuti della Capitale, rischia di essere un problema. La città è ancora in grande sofferenza, con i bidoni stracolmi e i sacchetti che dai marciapiedi hanno cominciato a lambire la strada in tanti quartieri, da Centocelle alla Balduina.
LE CIFRE
Va ricordato che Roma Capitale ha esportato, nel 2017, circa 110 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati - 40 mila in Abruzzo e 70 mila in Austria - 200 mila tonnellate di rifiuti organici da raccolta differenziata (verso Friuli, Lombardia e Veneto), circa 150 mila tonnellate di rifiuti combustibili (Lombardia, Emilia Romagna) e circa 250 mila tonnellate di rifiuti da interrare in Emilia-Romagna, Toscana e Puglia. Esporta poi in altre province laziali - Latina, Frosinone e Viterbo - circa 200 mila tonnellate annue di rifiuti indifferenziati.

IL DIBATTITO
In attesa di capire le mosse dell'Abruzzo e della giunta Raggi, la polemica politica si gonfia. Per la presidente del Pd Lazio, Lorenza Bonaccorsi, «Roma affoga nei rifiuti per non disturbare la campagna elettorale di Di Maio». Secondo Bonaccini il dietrofront del Campidoglio nasce dal «timore» che «possa essere una gaffe il fatto che un'amministrazione a guida centrosinistra come l'Emilia Romagna dia una mano a un'amministrazione M5S».

Considerazione retwittata dal segretario del Pd, Matteo Renzi, che sposa anche quanto scrive Roberto Giachetti: «Se ne fregano dei cittadini» (sottinteso il M5S). Ogni territorio «deve assumersi le proprie responsabilità e prendere decisioni», rincara il ministro dei Trasporti Graziano Delrio. Mentre i rappresentanti abruzzesi di Noi con Salvini protestano: «Non saremo la pattumiera di Roma». Tra i Cinquestelle ufficialmente prevale la linea del complotto: «Il Pd fa campagna elettorale sulla pelle dei romani, per un cassonetto che straborda ce ne sono dieci puliti, ma in tv ci va sempre quello pieno. Oggi possiamo resistere alle tariffe stratosferiche che ci impone l'Emilia Romagna». Ma nella maggioranza di Virginia Raggi più di un consigliere, a microfoni spenti, avanza dubbi sulla strategia. Se ne parlerà anche oggi, in un vertice del M5S romano.

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