«A me - ha raccontato - l’hanno detto chiaro: ’lascia perdere, la gente su questo tema non vi segue’. Invece non
e’ cosi’. Con buona pace di chi dice che il tema paga poco, io osservo al contrario che se c’e’ un segnale e’ nella direzione opposta, basterebbe guardare andamento delle offerte per la Campagna liberi di partire liberi di tornare, che sono in aumento costante. Se questi sono i dati vogliamo farcene una ragione che si tratta di un agire evangelico». Infine sul voto del 4 marzo: «gli elettori italiani sapranno distinguere i venditori di fumo. E valuteranno sui criteri dell’onesta’, del realismo e dell’umilta’».
Le critiche che piovono sulla Chiesa non lo spaventano. «Il problema e’ che alcune forze non fanno proprio
cio’ che e’ il loro dovere, la politica intesa come servizio alla polis. Il problema non e’ se la Chiesa fa o non fa
servizio di supplenza. Il mio referente non e’ il politico tizio o caio, che mi dice ’ma chi te lo fa fare’. Il mio referente non e’ il politico di turno, il mio referente e’ il Vangelo, la mia guida e’ il Papa, oggi Francesco ma attenzione che Benedetto XVI che diceva le stesse cose, pronunciava le stesse parole dure nei confronti di chi ignorava le esigenze dei migrani. Parlava forse con una voce meno forte, ma le cose che diceva erano le
stesse di Pio XII e Paolo VI». Galantino non ha nascosto che le critiche gli piovono addosso anche dall'interno della Chiesa. «Mi vedete per caso depresso?Per tutte le botte che ho preso dovrei esserlo ma non lo sono».
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