I vescovi: avanti tutta sul tema dei migranti e il 4 marzo gli elettori sapranno distinguere chi vende fumo e chi no

I vescovi: avanti tutta sul tema dei migranti e il 4 marzo gli elettori sapranno distinguere chi vende fumo e chi no
di Franca Giansoldati
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Martedì 9 Gennaio 2018, 14:38 - Ultimo aggiornamento: 14:40
Città del Vaticano Il nodo incandescente dei migranti, le promesse elettorali e il voto del 4 marzo: «Occorre un sussulto di onestà, realismo e umiltà  da parte di coloro che chiedono il nostro voto» ha detto il segretario generale della Cei, Nunzio Galantino, commentando la campagna elettorale che ha preso il via tra dibattiti, proclami e accordi. «Il popolo italiano ha la capacità  di distinguere chi vende fumo da chi vuole invece rimettere in cammino il Paese», ha aggiunto mentre illustrava le iniziative della Chiesa per la prossima giornata mondiale del migrante che si celebrerà domenica e mentre presentava il nuovo programma di Tv2000, ‘Italiani anche noi’, che racconta l’Italia dell’accoglienza: un viaggio in dieci tappe alla scoperta delle Penny Wirton, le scuole di italiano per stranieri, fondate da Affinati e dalla moglie Luce Lenzi. Galantino si è rammaricato che «dalla politica il tema delle migrazioni e' ridotto al massimo a merce elettorale e che non vi sia un punto di vista  sereno». Poi ha smontato un luogo comune: «non e’ vero che la Chiesa sia isolata nella sua difesa dell’accoglienza dei migranti e profughi che altri vogliono respingere indietro e non è vero che questo tema non paga».  Un segnale sono le offerte a favore dei profughi che aumentano di anno in anno (475 mila euro nel 2104, 563 mila euro, nel 2016).

«A me - ha raccontato - l’hanno detto chiaro: ’lascia perdere, la gente su questo tema non vi segue’. Invece non
e’ cosi’. Con buona pace di chi dice che il tema paga poco, io osservo al contrario che se c’e’ un segnale e’ nella direzione opposta, basterebbe guardare andamento delle offerte per la Campagna liberi di partire liberi di tornare, che sono in aumento costante. Se questi sono i dati vogliamo farcene una ragione che si tratta di un agire evangelico». Infine sul voto del 4 marzo: «gli elettori italiani sapranno distinguere i venditori di fumo. E valuteranno sui criteri dell’onesta’, del realismo e dell’umilta’».

Le critiche che piovono sulla Chiesa non lo spaventano. «Il problema  e’ che alcune forze non fanno proprio
cio’ che e’ il loro dovere, la politica intesa come servizio alla polis. Il problema non e’ se la Chiesa fa o non fa
servizio di supplenza. Il mio referente non e’ il politico tizio o caio, che mi dice ’ma chi te lo fa fare’. Il mio referente non e’ il politico di turno, il mio referente e’ il Vangelo, la mia guida e’ il Papa, oggi Francesco ma attenzione che Benedetto XVI che diceva le stesse cose, pronunciava le stesse parole dure nei confronti di chi ignorava le esigenze dei migrani. Parlava forse con una voce meno forte, ma le cose che diceva erano le
stesse di Pio XII e Paolo VI». Galantino non ha nascosto che le critiche gli piovono addosso anche dall'interno della Chiesa. «Mi vedete per caso depresso?Per tutte le botte che ho preso dovrei esserlo ma non lo sono».
 
 
 
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