Roma, l'assessore al Bilancio, Lemmetti: «Il Governo vuole insabbiare verità sul debito di 13 miliardi del Campidoglio»

Roma, l'assessore al Bilancio, Lemmetti: «Il Governo vuole insabbiare verità sul debito di 13 miliardi del Campidoglio»
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Mercoledì 10 Gennaio 2018, 13:03 - Ultimo aggiornamento: 20:22
«Il Governo vuole insabbiare la verità sul debito storico del Campidoglio. Non vuole che si faccia piena luce sulle responsabilità di chi ha creato quel buco di 13 miliardi di euro». Così su Fb l'assessore al Bilancio di Roma Gianni Lemmetti. «A fronte della nostra richiesta di nominare il sindaco di Roma come nuovo commissario straordinario per la gestione del debito, dopo le dimissioni di Silvia Scozzese, si profila un atteggiamento di totale chiusura», aggiunge.

Secondo Lemmetti il Governo «soprattutto impedisce che si proceda a un audit sul debito e a una rapida definizione delle modalità per ripianarlo, per chiudere il commissariamento entro l'anno come da noi auspicato». «Il Governo pare escludere la possibilità di affidare al Campidoglio, e quindi al Sindaco, la gestione commissariale del debito pregresso anteriore al 2008; e intende procedere alla nomina di un nuovo commissario, senza alcun dialogo con l'Amministrazione capitolina e senza rinviare la scelta al prossimo Esecutivo pienamente legittimato dal voto popolare - continua - È quanto emerso da una riunione convocata a Palazzo Chigi dal segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dalla quale sono stato escluso con il pretesto che si trattasse di un incontro tecnico interdetto a esponenti politici. In rappresentanza di Roma Capitale era presente il direttore generale, a cui sono state chiaramente riferite le intenzioni del Governo».

In riferimento alla nomina del commissario straordinario del Governo per la gestione del Piano di rientro del debito di Roma Capitale, a seguito delle dimissioni lo scorso dicembre di Silvia Scozzese, fonti vicine al Segretariato generale di Palazzo Chigi sottolineano che tale nomina verrà fatta nel pieno rispetto della normativa vigente e dandone opportuna informazione al Comune di Roma.
La normativa in questione - che risale al 2010 - non prevede, infatti, che il commissario di governo possa essere il sindaco di Roma.



 
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